Politica

No a cittadinanza onoraria a comunità ebraica. Mancano i voti della sinistra

Antonio Amorosi

Gorizia. Il no all’antisemitismo è di tutti. Ma la mozione non passa. Scontri anche in Regione Friuli.Ad Affari il sindaco Ziberna:non strumentalizzate la Shoah

“Andava riconosciuto il dramma di milioni di ebrei deportati”, dice costernato ad Affaritaliani il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna (Forza Italia), “una tragedia epocale come la Shoah non merita di essere strumentalizzata e svilita così, per meri interessi partitici e campagna di parte”.

Nella città friulana la polemica imperversa da giorni. Lo stesso copione si è ripetuto, anche se con toni molto più blandi, in Regione Friuli Venezia Giulia. 

 

Tra fine gennaio e inizio febbraio la maggioranza di centro-destra propone di conferire la cittadinanza onoraria della città all’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane. Proposta alternativa a un'altra mozione avanzata dall’opposizione di sinistra a dicembre che chiedeva il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre. La proposta pro Ucei, andata al voto il 4 di febbraio, non ha però raggiunto il quorum, 28 voti, avendola votata solo la maggioranza (21 voti). Quando si è arrivati al dunque il centro sinistra è uscito dall'Aula.

 

“Erano interessati a dare la cittadinanza alla Segre solo per mettere una bandierina, obbedendo agli ordini del partito dall’alto”, spiega Ziberna, “ma questa campagna della sinistra è diventata divisiva, nonostante la Segre che stimo e a cui va il mio massimo rispetto e che ho contattato. Così noi abbiamo pensato di fare una scelta che unisse e di darla a tutta la comunità ebraica. Altrimenti perché non conferirla a tanti altri singoli come le sorelle Bucci, Tatiana e Andra? Va data a tutti e lontano da ogni appartenenza partitica, vista anche l’avanzata di un nuovo e strisciante antisemitismo in Europa”.

 

“L’intera comunità ebraica cittadina fu sterminata nei lager nazisti tra il 1943 ed il 1944”, c’è scritto nella mozione “e che furono molti i goriziani, friulani e sloveni, anche non di religione ebraica, che non fecero ritorno dai campi di concentramento. Nella nostra città, fra le prime in Italia, tali vittime sono state ‘riconosciute’ e ricordate con l’applicazione delle ‘Pietre d’inciampo’ che ricordano i loro luoghi di nascita o di residenza ove non fecero più ritorno.”

 

Ma l’appassionata esposizione del sindaco non è servita a trovare un’unità in consiglio comunale. Per la sinistra la mozione escluderebbe a priori proprio il nome della Segre. In più nel testo non vi sarebbero riferimenti al fascismo e all’antifascismo.

Altro aspetto che ha fatto storcere il naso soprattutto al Pd è l’utilizzo nella mozione dell’espressione “razze”, quando viene scritto che Gorizia è un “pacifico crogiuolo di razze e di incontro fra le genti italiane, friulane, slovene e tedesche nel segno della tolleranza multiculturale ed interetnica”.

 

Ma non ci sta Ziberna: “E’ una strumentalizzazione. Le cose non stanno così. Addirittura, visto che volevamo unire ogni vittima e la mozione era un monito contro il ‘negazionismo’ e il ‘giustificazionismo’ abbiamo citato le foibe in un passaggio. In consiglio comunale c’è ancora una volta chi ha giustificato la violenza, quella contro anche i cittadini goriziani, centinaia dei quali sono stato deportati e infoibati. In sostanza si è come voluto giustificarla sostenendo che ‘si, va bene le foibe, ma furono azioni originate dal fascismo’. Quindi ogni volta che condanno un atto di violenza devo fare l’analisi di cosa c’è dietro? Se è giustificabile o meno? Questo mi sembra un giustificazionismo molto pericoloso”.

 

La politica è l’arte del possibile ma di questi tempi sembra vero il contrario. Resta difficile comprendere perché la sinistra locale non abbia approvato la mozione pro Ucei e poi passato all’incasso, chiedendo al centro-destra la stessa unità di intenti per una di solidarietà nei confronti della Segre. La mossa, anche ragionando solo in termini speculativi, avrebbe messo in maggiore difficoltà il centro-destra. E invece no.

 

Il Friuli Venezia Giulia è stato, durante l’ultima guerra mondiale, martoriato dalle deportazioni, della comunità ebraica e non solo, così come dalla violenza. Ma questo non è bastato a trovare una chiave di intenti comune.

Lo scontro goriziano ha assunto gli stessi connotati anche in consiglio regionale Friuli, per adesso con un nulla di fatto.

La Lega vuole approvare una mozione contro l’antisemitismo che citi anche l’antisionismo come manifestazione di discriminazione e il Pd vorrebbe una mozione di solidarietà per Liliana Segre.