Palazzi & potere

BCE delle mie brame: la Merkel vorrebbe un tedesco (o un filotedesco) al vertice...

Ancora giorni di attacchi e punzecchiature tra Mario Draghi e i politici tedeschi capitanati dal ministro delle Finanze Wolfgang Schauble. Subito sulle agenzie di stampa e sui quotidiani nostrani è tutto un profluvio di dichiarazioni a sostegno del numero uno della Banca centrale europea e (un po’ meno) di strali contro le pretese egemonizzanti della Germania. Un po’ poco per influenzare il dibattito interno tedesco e sulla stampa europea e aprire il confronto. Per questo motivo tra i corridoi del Parlamento europeo è balzato agli occhi degli addetti ai lavori un intervento sul più autorevole quotidiano tedesco, il «Frankfurter Allgemeine Zeitung»,  firmato da Massimiliano Salini, europarlamentare di Forza Italia - PPE. Salini le questione economiche le segue molto da vicino, visto che è membro della commissione Industria, Ricerca ed Energia. Sulla Faz ha scritto: «Schaeuble ha accusato Draghi di essere una delle cause dei successi della destra populista alle ultime elezioni». Una tesi bollata dall’esponente politico italiano senza senso:  «Gli interventi dell'istituto di Francoforte hanno tenuto in vita l'economia europea. Al ministro tedesco può non piacere, ma dare a Draghi le colpe di ogni cosa è surreale». Tante polemiche servono a nascondere gli insuccessi della Merkel. Salini, poi, accende un faro su diverse posizioni tedesche che sono tutt’altro che positive per l’economia europea. «I tedeschi tengono un atteggiamento molto ondivago sulla concessione dello status di economia di mercato alla Cina (atteggiamento che stupisce, tra l'altro, perché in aperta contraddizione con la sua tradizione manifatturiera). Una scelta folle che mette a rischio la sopravvivenza stessa dell'industria europea: tedesca, italiana, francese. Contro questa sciagura neppure Draghi potrebbe fare nulla».