Clamoroso! La Superprocura riapre le indagini su Berlusconi per strage?
"Adesso comincia un altro processo della Trattativa, ha già il numero. Ho chiesto: ma è lo stesso processo? No, questo è un altro, ma è collegato a quello siete più persone Quindi se ci sono io ci deve essere pure Berlusconi".
È il 7 marzo 2017, scrive il Fatto e il boss Giuseppe Graviano, raccontando al compagno di socialità, il camorrista Umberto Adinolfi, che un ispettore della Dia gli ha appena notificato il nuovo avviso di garanzia e un imminente interrogatorio da parte del pm Nino Di Matteo, ipotizza che l'imprenditore di Arcore sia coinvolto a pieno titolo con lui nel nuovo filone d' indagine aperto a Palermo dal pool della Trattativa.
Al momento, però, l' unica certezza riguarda solo Graviano - trovato un mese fa con un coltello rudimentale (la lama ricavata da una lattina di Coca cola) in un intercapedine della sua cella e subito trasferito da Ascoli a Trani - iscritto per il reato di "violenza e/o minaccia al corpo politico dello Stato", perché sul numero e i nomi di eventuali altri indagati c' è il più rigoroso top secret. La Procura si è chiusa in uno stretto riserbo, nulla è dato sapere sul fascicolo-bis, ma una cosa è certa: il ruolo di Silvio Berlusconi nella stagione degli accordi sotterranei tra Stato e mafia nelle ultime settimane è stato al centro di una riunione svolta a Roma con i pm di Palermo, Caltanissetta e della Direzione nazionale antimafia.