In arrivo lo scudo per i banchieri. Multe, i manager rischiano meno - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

In arrivo lo scudo per i banchieri. Multe, i manager rischiano meno

Tante volte basta poco, pochissimo. Un «codicillo» infilato nella legge giusta e si salva chi ha sbagliato a discapito dei gabbati.

In questo caso i protagonisti sono i banchieri e, dall' altro, i risparmiatori lasciati in mutande dalle banche. Come Banca Etruria. Ma non solo. In virtù del dovere di recepire una direttiva europea per omogeneizzare sistemi che vedono, negli altri Paesi, sanzioni amministrative che colpiscono le banche e non i loro amministratori (il contrario rispetto a noi), il governo ha inserito paracaduti importanti per i banchieri nel decreto 255 del 2015, da ieri alla Camera in commissione congiunta Finanze-Giustizia.

Secondo i deputati di Alternativa Libera-Possibile, Marco Baldassarre e Andrea Maestri, il decreto, «presentato dal ministro Maria Elena Boschi (in quanto titolare dei Rapporti con il Parlamento, ndr)», consentirà «di sostituire, con una semplice dichiarazione pubblica, le sanzioni pecuniarie previste per gli amministratori delle banche che violano le norme sulla vigilanza, a discapito dei risparmiatori; invece di inasprire le sanzioni, si agevola la fuga dei responsabili dei dissesti». Insomma, in poche righe di testo, il decreto sterilizza le multe per i «rei confessi», in cambio di «scuse pubbliche» dei medesimi, pubblicate sul sito di Bankitalia, di concerto con la Consob. Sito istituzionale che, a quel punto, è destinato a diventare a breve una vera «gogna» per i banchieri che hanno violato il patto di fedeltà con i risparmiatori. Però,basterà ammettere di aver sbagliato facendo pubblica ammenda e la multa possibile sparirà come per incanto.

Ma c' è di più, prosegue elena polidori sul Quotidiano nazionale. In un successivo articolo del decreto, si legge con chiarezza che Bankitalia e Consob saranno chiamate a dare «una valutazione dell' elemento soggettivo del trasgressore, distinguendo il dolo dalla colpa e chiedendo all' autorità di vigilanza di apprezzare anche il grado (o l' intensità) della colpa stessa». In poche parole, si chiede a Consob di trasformarsi in un 'giudice' e di stabilire, sulla base di prove che tuttavia gli potranno pervenire solo dall' Autorità giudiziaria, di misurare il livello della colpa del banchiere nel mirino. Non delle banche, si noti, ma del singolo soggetto. E questo perché - si aggiunge giusto nel capoverso successivo - «solo la colpa grave può, oltre al dolo, determinare l' interdizione permanente dallo svolgimento delle funzioni di amministrazione».

DIVERSAMENTE, in pratica, il banchiere può ragionevolmente pensare di farla franca. Sia dalla multa che dall' interdizione. Già, ma chi conferirà a Consob da un lato e Bankitalia dall' altro questo enorme potere non solo istruttorio, ma anche giurisdizionale (con novità in ambito sanzionatorio) verso singole persone e non enti? Proprio questo decreto. E in soli 60 giorni, il tempo per convertirlo in legge.