Ndrangheta, il figlio del boss fonda gruppo Fb contro le divise
Il massmediologo Davi gli scrive: "Poliziotti figli del popolo, leggete Pasolini"
In Italia capita anche questo. E non è il primo episodio. Ovvero che il pupillo di una delle più potenti famiglie della ‘Ndrangheta calabrese, già noto alla forze dell’ordine per precedenti legati a estorsione e già sorvegliato, dia vita a un gruppo su FB, che prende di mira le divise. Emanuele Mancuso, 28 anni - figlio del boss Pantaleone, alias L'Ingegnere, attualmente irreperibile, membro apicale dell’omonimo clan di Limbadi (VV), ha dato vita a un controverso gruppo FB dal titolo 'Al di sopra della Legge - Intoccabili autorizzati a delinquere"
https://www.facebook.com/groups/172837386515954/?fref=ts.
Un gruppo aperto e quindi pubblico, visibile a tutti, che ha come scopo: enfatizzare casi di cronaca nera che vedono come presunti responsabili membri delle forze dell'ordine e deridere lo Stato, la Chiesa Cattolica e associazioni antimafia. I post sono di diversa natura. Si va dal mero insulto: 'Carabinieri siete peggio dei cani’, alle locandine provocatorie con frasi accompagnate da immagini della fiction Il Capo dei Capi: ‘Bisogna essere all'altezza delle parole che si pronunciano altrimenti è meglio non fiatare. Firmato Cosa Nostra’, o ancora: ‘Non è vero che sono del tutto inutile. Posso essere usato come cattivo esempio". E ancora, in un post un membro saluta con: “Buongiorno mafiosi” e un altro gli risponde riferendosi allo scrivente e chiamandolo "Capo Clan". E anche: "Magistrati e giornalisti siete voi i terroristi”.
Non mancano le frasi in dialetto calabrese: “Siti unu chiu' n'famuni i nauttru (siete uno più infame dell'altro)". Oppure si clonano manifesti affissi dalla camorra in alcuni quartieri di Napoli, “Carabinieri infami assassini”, in occasione della morte di un ragazzo pregiudicato. Inevitabili le perle di saggezza mafiosa: “Da piccoli ci hanno insegnato che infamare è un grave reato” e ancora: “Non criticare chi sta in carcere le cose brutte possono capitare anche a te”. Si sprecano gli attacchi ‘ironici’: spicca una foto di due carabinieri romani a bordo di una cart elettrica dal titolo ‘I Flinstones’, oppure di due poliziotti sull'autostrada, muniti di autovelox, con un claim che recita: “disponibili anche per filmini matrimoni, battesimi, cresime e comunioni".
“Sono stato aggiunto dagli stessi amministratori del gruppo” – dichiara Klaus Davi – “e ho scritto loro diversi post per cercare di dissuaderli dall’attaccare le forze dell’ordine. Interventi che hanno sempre pubblicato”. In una delle note di Davi si legge: “State sbagliando, bisogna portare rispetto alle forze dell’ordine, Se con questo gruppo intendente alimentare la diceria che sono corrotte sbagliate. Leggete Pier Paolo Pasolini e cosa scriveva sui ragazzi che servivano e si sacrificano per lo Stato. Portate rispetto.” “Non è il primo episodio” – racconta Klaus Davi - “Questa estate Giovanni Tegano, incensurato nipote dell’omonimo sanguinario boss condannato all’ergastolo, aveva postato sul suo profilo attacchi contro polizia e collaboratori di giustizia https://www.youtube.com/watch?v=wNb6z1dHd44. Ma il Tegano si rifiutò di incontrarmi anche se poi cancellò i post