Palazzi & potere

Renzi? È ancora il leader più popolare in Italia

Intervista a tutto campo alla Dem e vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi

Che ne pensa della scissione Pd? Come sta vivendo il partito questa scissione?   

Io ho vissuto con grande dolore questo momento. Sono una fondatrice del PD e credo che un Pd unito e vivo sia l'unica speranza per il nostro paese in un momento in cui  i partiti e i movimenti populisti minano la nostra democrazia. Era  necessario trovare le ragioni che ci tengono uniti affrontando e gestendo il conflitto che alcuni dirigenti indubbiamente avevano nei confronti di Matteo Renzi. Hanno scelto la strada della divisione avendo in testa un partito e un'Italia che non esistono più. La sinistra moderna deve avere nuovi parametri e nuove parole d'ordine che comprendono giustizia sociale in primis e attenzione alla persona, certo, ma attraverso un welfare moderno e non statalista, un welfare aperto al contributo del privato sociale e dell'impresa sociale, con attenzione alle decine di nuove professioni e lavori che il progresso tecnologico e il mondo della rete ci propongono. La nostra è una realtà non fatta solo da lavoro dipendente o lavoro pubblico, ma di piccola e media impresa innovativa, di giovani che hanno bisogno di lavoro e diritti secondo formule che non prevedono solo il tempo indeterminato. La battaglia contro il Jobs act condotta da certa sinistra e dal sindacato testimonia questo ritardo nell'analisi del mondo della globalizzazione e delle sue nuove sollecitazioni che hanno bisogno di modelli e di risposte diverse rispetto a dieci anni fa. Ho fatto questo esempio per sottolineare quanto ci fosse da fare, tutti insieme per dare le  risposte che gli italiani si aspettano dalla nostra azione di governo. Ma si è preferito non accettare le necessarie nuove letture e le nuove formule che la modernità richiede.

In Toscana, nel suo territorio, che reazioni ci sono state?

Nella mia Regione abbiamo dovuto affrontare la scelta del nostro Presidente Enrico Rossi che ha scelto di lasciare il Pd. Avremo noi la responsabilità necessaria. Solo due consiglieri regionale e nessun assessore hanno seguito il Presidente. Che dire? Continueremo a sostenerlo nonostante lo sconcerto che questa sua scelta ha prodotto tra i toscani. Avrebbe dovuto sfidare Renzi alle primarie del PD e questo sarebbe stato comprensibile. Questa sua posizione non credo che sarà molto sostenuta in Toscana.

Quale è attualmente il 'sentiment' all'interno del partito a proposito delle primarie? Cosa ci si aspetta dal prossimo vincitore che presumibilmente sarà Matteo Renzi?

Io credo che Matteo Renzi sia ancora il leader politico più popolare del panorama politico italiano. Persona profondamente democratica, attenta alle sfide dell'Europa e del mondo. Uomo coraggioso con una grande energia che ci ha dimostrato in tutto il suo percorso politico fin da quando era sindaco a Firenze. Un carattere anche spigoloso in certe fasi, molto determinato e talvolta irruento, ma onestamente votato al cambiamento, interprete appassionato della politica del nostro tempo, giovane ma esperto, abituato ad affrontare enormi difficoltà, ma pronto a riconoscere le sconfitte. Una grande energia. Ha le ricette giuste in merito alla diminuzione delle tasse e al disegno di un welfare moderno. Grande atttenzione alla Cultura e alla scuola. Al mondo della formazione professionale e alle opportunità per gli ultimi con la legge sulla povertà. Il terzo settore e la legge sul "dopo di noi" per i disabili. Ma anche le leggi sul cinema e sullo spettacolo dal vivo perché la cultura è elemento fondente. E poi ancora lotta vera all'evasione fiscale  (ben 60 miliardi), e poi ancora le riforme per la pubblica amministrazione. Una vera rivoluzione. E le politiche per l'immigrazione e il rapporto con l'Europa e con chi alza i muri. Chi ha mai affrontato a tutto tondo questo scenario? Lo ha fatto Renzi e lo ha riproposto al Lingotto nella sua mozione. Una ripartenza l'ha chiamata. E io credo che sia questo che serve all'Italia.

Che ne pensa della vicenda Consip esplosa proprio in questi giorni?    

Per quanto riguarda l'inchiesta Consip credo che non ci siano elementi sufficienti per giustificare la tempesta mediatica messa in campo da alcune testate giornalistiche. La strumentalizzazione di alcune forze politiche è palese e trovo i toni utilizzati davvero fuori misura. Il tema è delicato e proprio per questi motivi la parola deve essere della Magistratura. Gli starnazzi non intendo commentarli.