Renzi-De Benedetti: "È stato un insider trading". Ma alla fine Consob archivia
Per gli uffici della autorità sulla Borsa De Benedetti e il suo broker commisero un abuso
Gli uffici inquirenti della Consob contestarono a Carlo De Benedetti, al suo broker di fiducia Gianluca Bolengo e alla sua società Itermonte Sim di aver commesso un "abuso di informazioni privilegiate" acquistando titoli di banche popolari alla vigilia della riforma del settore, scrive il Fatto. È il cosiddetto insider trading commesso da chi, in possesso di notizie in grado di influenzare l' andamento di un titolo in Borsa ne approfitta per guadagnarci. È un reato grave, ma in alcune circostanze viene sanzionato come illecito amministrativo. La procura di Roma però non l'ha mai ipotizzato indagando sul caso.
Dopo mesi di indagine, l'Ufficio arriva alla conclusione che De Benedetti e Bolengo hanno senza dubbio commesso un insider trading "secondario" (punibile con una multa da 20 mila fino a 3 milioni di euro). De Benedetti perché "ha comunicato a Bolengo l' informazione privilegiata inerente l' imminente approvazione di un decreto legge nel quale era inserito un provvedimento di riforma delle banche popolari" e gli dice di comprare azioni; Bolengo perché esegue l' ordine. Non ci sono dubbi che i due sappiano che di decreto si tratterà.
Dopo aver sentito le controdeduzioni dei due soggetti, continua il Fatto, alla fine conclude che non ci siano gli estremi per sanzionarli e manda gli atti al collegio dei commissari, in quel momento presieduto da tre membri (due dei quali nominati dal governo Renzi) più il presidente, Giuseppe Vegas. La decisione arriva nella seconda metà del 2016 a maggioranza (Vegas si astiene): niente sanzioni, con buona pace delle contestazioni iniziali.