Palazzi & potere
Tutti grati ai Vigili del fuoco. Ma sono bistrattati dallo Stato
Gli eroi del sisma sono tanto in prima linea quanto bistrattati dallo Stato. I Vigili del fuoco lavorano ormai senza sosta dallo scorso 24 agosto quando il terremoto ha raso al suolo Arquata del Tronto, Amatrice e Accumoli. E continuano, scrive la Notizia, a operare senza fermarsi un attimo dopo le ultime forti scosse che hanno colpito Umbria e Marche in primis, senza dimenticare Lazio e Abruzzo. Sono circa 1.250 i pompieri impegnati con la nuova emergenza terremoto. Una cifra considerevole tenendo bene a mente che il corpo dei Vigili del fuoco deve già far fronte a una carenza negli organici di 3mila unità. Con assunzioni che non arrivano da troppo tempo.
A RISCHIO PER POCHI EURO
Sempre pronti a intervenire senza stare a farsi troppe domande. Eppure c’è un malcontento crescente tra i pompieri che lamentano una disparità di trattamento rispetto agli altri corpi: “Lo Stato da decenni ci paga con 300 euro in meno rispetto agli altri corpi. Siamo da troppo tempo considerati un corpo di serie B in quanto a retribuzioni e pensioni”, ha denunciato Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo, “sottopagati rispetto alla Polizia, stesso ministero dell’Interno dove Alfano continua a fare figli e figliastri. E lo stesso avviene per le pensioni, non ci riconoscono i servizi operativi come gli altri corpi”.