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Politica
Pd, tiene l'asse Franceschini-Renzi. "L'ipotesi del reincarico esiste"


 

A questo punto la soluzione della crisi è governo istituzionale o elezioni appena dopo la decisione della Consulta sull'Italicum, giusto?
"Proporremo un governo istituzionale. Se questa ipotesi cadrà verificheremo che altro si può fare. Comunque credo che un governo per aggiustare la legge elettorale dopo la Consulta ci dovrà essere e quindi verificheremo come e con chi, una volta che fallisse, se fallirà, il tentativo del governo istituzionale. Poi deciderà il presidente della Repubblica".

Siccome oltre a Lega, M5S e Fratelli d'Italia, anche Forza Italia ha detto no ad un governo istituzionale, è possibile un reincarico a Matteo Renzi?
"Tutto è possibile, ma decide il presidente della Repubblica. Bisogna capire se c'è una maggioranza e bisogna capire per fare che cosa".

Ma secondo lei il presidente del Consiglio dimissionario accetterebbe un reincarico? C'è questa ipotesi?
"Di ipotesi ce ne sono diverse. C'è l'ipotesi del reincarico, c'è l'ipotesi di un altro presidente del Consiglio, c'è l'ipotesi di una figura istituzionale e c'è anche l'ipotesi di rinviare alle Camere il governo".

Si è fatto anche il nome di Dario Franceschini come premier dopo Renzi...
"Vero, si è fatto anche il suo nome. Ma non credo che sia nelle cose la possibilità che Dario faccia il premier".

Allora più probabile Delrio?
"Credo che si sia complicata anche l'ipotesi Delrio. Penso a un'ipotesi più istituzionale e meno politica di quanto non siano Franceschini e Delrio".

L'ipotesi del presidente Grasso resta in campo anche con il no di Forza Italia e quindi non come governo di larghe intese?
"Dopo il no al governo istituzionale bisogna capire cosa c'è. E che cosa proporrà il presidente della Repubblica. Io però insisto: un governo lo dovremo fare, è impossibile gestire la prossima fase senza un esecutivo".

Le elezioni politiche ci saranno comunque prima dell'estate?
"Credo che sia molto probabile".

Aprile-maggio, magari election day con le Amministrative...
"Non lo so, può essere".

Lei è milanese, e proprio l'ex sindaco Giuliano Pisapia ha annunciato di voler unire la sinistra fuori dal Pd. Secondo lei voi dovete allearvi con il centro, Alfano e Verdini, o tornare al modello Ulivo-Centrosinistra e quindi guardare a sinistra verso Sel, SI e lo stesso Pisapia?
"Mi piacerebbe che il modello Milano si possa realizzare a livello nazionale".

Cioè?
"E' un modello in cui c'è una sinistra di governo che sta col Pd e dall'altra parte ci sono pezzi di centro che condividono un progetto politico. Sala l'abbiamo eletto dentro un quadro di questo tipo e ritengo che si possa realizzare anche a livello nazionale. Credo che il ragionamento secondo il quale bisogna scegliere o si fa l'alleanza con la sinistra-sinistra o si fa l'alleanza con il centro, sia un modello vecchio e che, come dimostra Milano, si può superare costruendo un progetto che tiene insieme tutto".

Che cosa pensa del Governatore Michele Emiliano che scende in campo e afferma di voler conquistare il partito?
"Penso che Emiliano come tanti altri debbano chiarirsi prima su che cosa sia un partito. Perché quando si scende in campo in campagna elettorale con la forza con cui lui e altri sono scesi per contrastare una linea decisa e voluta dal partito e dai suoi gruppi dirigenti a stragrande maggioranza, è evidente che dobbiamo chiarirci su che cos'è un partito. Poi pensino anche alla scalata, ma prima si chiariscano bene con se stessi. La ditta non può essere ditta se governano alcuni e invece un caravanserraglio se governano altri".

Elezioni entro l'estate, ma ci sarà prima il congresso del Pd o si andrà alle urne con Renzi candidato premier in qualunque caso?
"Lo decideremo. La scadenza congressuale è a fine 2017, non credo che ci sia bisogno di un congresso anticipato. Dovremo valutare sulla base anche di quello che succede nei prossimi giorni e nelle prossime ore se ci sarà bisogno e se sarà utile un passaggio di rilegittimazione del segretario come candidato premier facendo le primarie".

La sua opinione è quella di Dario Franceschini, ovviamente...
"La mia opinione è la mia opinione. Penso che dobbiamo fare un passaggio che rafforzi Matteo Renzi come candidato al governo del Paese e penso che dobbiamo fare una discussione guardando anche alla necessità di costruire un sistema d'alleanze".

Beh, non è un segreto che lei sia uno degli uomini più vicini a Dario Franceschini. Quindi la sua posizione è anche quella del ministro e di Piero Fassino...
"La nostra opinione è che non bisogna precipitare le cose e che bisogna fare una discussione politica. Usciamo da un risultato negativo e questo risultato ci deve spingere a fare alcune considerazioni, sulla base delle quali dobbiamo fare delle scelte".

Ad esempio?
"Un tema che è riemerso in questo referendum, così come era emerso alle Amministrative, è una difficoltà di rapporto con i ceti popolari. Un governo che ha governato bene e che ha anche ottenuto buoni risultati vede però una parte del Paese che ancora quei risultati non li percepisce concretamente sulla propria pelle. E la distanza tra una narrazione di un governo che oggettivamente è stato capace di ottenere dei risultati e il fatto che questi non abbiano ancora migliorato le condizioni di vita di tanti è un problema che dobbiamo affrontare".

L'ipotesi Padoan premier è ormai decaduta...
"Ripeto, dipenderà dal Capo dello Stato".

Però Padoan era più una soluzione per votare a febbraio-marzo...
"Si sono dette molte cose in questi giorni, perfino che si sarebbero sciolte le Camere adesso senza nemmeno porsi il problema di un governo".

Lo ha detto Alfano...
"Appunto. Facciamo un passo alla volta".
 

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