Politica
Pensioni, Renzi rinvia il "bidone" a dopo le Regionali
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Al ministero dell'Economia e a Palazzo Chigi brancolano nel buio sulla questione pensioni. L'Unione europea mette fretta al governo ma il presidente del Consiglio prende tempo e vuole rimandare il tutto a dopo le elezioni regionali del 31 maggio. Dietro questa scelta temporeggiatrice non c'è soltanto la confusione sui conti ma anche e soprattutto la volontà di non annunciare la doccia fredda per i pensionati a pochi giorni dall'apertura delle urne.
Anche i pensionati votano e quindi Renzi intende rimandare il "bidone" a dopo il voto. In Via XX Settembre si ragiona su una spesa massima per le casse dello Stato pari a 3-4 miliardi di euro, rispetto ai 16-17 che l'esecutivo dovrebbe trovare nel caso in cui la restituzione del mancato adeguamento al costo della vita fosse totale. Ma così non sarà. Padoan e Renzi non vogliono sforare i parametri Ue (Bruxelles non lo consentirebbe) e stanno facendo di tutto per limitare al massimo l'incremento delle tasse. Che però ci sarà, almeno come ritocco su tabacchi, bolli, gioco d'azzardo e forse accise sui carburanti.
L'impegno del governo è anche quello di non ritoccare i saldi e quindi di confermare il rapporto deficit-Pil e l'impegno per la riduzione del debito. Tutto questo fa capire chiaramente che milioni e milioni di pensionati non avranno nulla o pochi euro. Ed ecco perché il premier sta facendo di tutto per rimandare le decisioni a dopo le Europee. Il timore è quello di perdere ulteriori consensi, visto che la maggior parte dei cittadini over 65 anni votano proprio il Pd.