Renzi e le minacce a Marco Galluzzo
Renzi intimidì Marco Galluzzo del Corriere della Sera
Le nuove rivelazioni che emergono sui rapporti tra Matteo Renzi e i giornalisti nel periodo in cui era Premier a Palazzo Chigi lasciano francamente interdetti.
Il recente scandalo emerso riguardo un giornalista del Corriere della Sera, Marco Galluzzo, che aveva preso dimora in una stanza d’ hotel il, Villa Roma di Forte dei Marmi in Versilia, vicino a quella di Renzi, non fa che completare un quadro inquietante che come vedremo aveva un precedente altrettanto inquietante e passato sostanzialmente sotto silenzio.
Partiamo dall’ultima vicenda raccontata dal Quotidiano Nazionale riprendendo quanto scritto in un libro di Maurizio Belpietro, “I segreti di Renzi”.
Nell’articolo si racconta come Galluzzo sia stato quasi subito attenzionato da un uomo dei “servizi” probabilmente di scorta al premier che lo ha intimidito con riferimenti alla sua vita privata se non fosse andato via subito cosa che poi ha fatto.
http://www.quotidiano.net/editoriale/i-servizi-segreti-di-renzi-1.3039365
Il "principino dell'Arno" avrebbe inviato uno dei suoi famosi sms -dopo il primo articolo- all’allora direttore del Corriere Ferruccio De Bortoli facendo una scenata a cui seguì l’episodio dell’uomo “corpulento” dei servizi.
De Bortoli dopo essersi informato sull’accaduto richiamò Renzi protestando al che il toscano rispose -sempre via sms- “va be va be,” minimizzando.
Questo episodio però fa il paio con un altro in cui Renzi minacciò telefonicamente addirittura l’allora direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti di “spezzargli le gambe” per un articolo sulla sua ministra prediletta, la Boschi, che evidentemente non aveva gradito.
A questo punto non si può non pensare che la strategia comunicativa di Matteo Renzi a Palazzo Chigi sia stata semplicemente terrificante in quanto a mai nessun premier era stato permesso tanto e la luce che ricade con il suo addetto stampa, Filippo Sensi, ancora portavoce del nuovo governo, è assai negativa.
Sensi infatti non ha saputo controllare le esternazioni di Renzi e ha condotto una campagna informativa sul referendum disastrosa assoldando, peraltro, un consulente Usa Jim Messina che lo ha fatto perdere ma come spesso avviene in Italia è stato premiato rimanendo a Palazzo Chigi, portavoce del nuovo premier nel governo fotocopia.
Un'ultima nota.
Se tale comportamento lo avesse tenuto Silvio Berlusconi sarebbe scoppiata una rivolta popolare in Italia contro l'infame "dittatore".