Il referendum istituzionale slitta al 4 dicembre. Renzi ha paura
Effetto Brexit: a Palazzo Chigi si teme che l'onda anti-Europa travolga il governo. Il referendum istituzionale potrebbe slittare di due mesi.
Per il momento manca la conferma ufficiale, ma secondo indiscrezioni raccolte da Affaritaliani.it in ambienti renziani, pare che il presidente del Consiglio sia intenzionato a spostare di due mesi il referendum istituzionale. Originariamente previsto entro il 15 ottobre, la consultazione sulla modifica della Costituzione dovrebbe tenersi invece domenica 4 dicembre. Un cambio di data che cela il timore del premier per i sondaggi sempre più negativi ma non solo. L'obiettivo è quello di andare alle urne una volta messa in cassaforte la Legge di Bilancio. Se infatti dovesse esserci davvero la vittoria del no e una crisi di governo (il premier ha sempre detto che si dimetterebbe se dovesse perdere) l'Italia rischierebbe l'esercizio provvisorio.
E, secondo alcune fonti, sarebbe stato il Quirinale a spingere per uno spostamento in avanti del referendum, proprio per mettere al sicuro la Legge di Bilancio. E' evidente che a Renzi fa comodo anche perché in questo modo potrà utilizzare in campagna elettorale i provvedimenti - ancora in cantiere - sulle pensioni (flessibilità in uscita per chi vuole smettere prima di lavorare) e sulle tasse (riduzione della pressione fiscale dal primo gennaio sia sulle famiglie sia sulle imprese).
La Brexit fa paura a Palazzo Chigi e il timore è che l'onda anti-Europa travolga il governo. Anche se l'esito delle elezioni spagnole fa sperare che possa esserci un effetto contrario che premi invece le forze di maggioranza (come è accaduto con i Popolare iberici). Molto dipenderà dalla sfida interna al Pd e per cercare di ottenere il sì della minoranza, evitando che Bersani & C. seguano D'Alema sul no, Renzi sarebbe disposto a concedere alcune modifiche alla legge elettorale. In particolare sulla possibilità di formare coalizioni, almeno al secondo turno, visti anche i risultati dei ballottaggi che premiano praticamente ovunque i 5 Stelle.