Renzi e Verdini insieme. Addio Pd, scissione di Bersani & Co. - Affaritaliani.it

Politica

Renzi e Verdini insieme. Addio Pd, scissione di Bersani & Co.

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Il referendum istituzionale è il passaggio chiave


Testa alta, e non bassa, per sei mesi. Durante l'assemblea dei parlamentari del Partito Democratico Matteo Renzi ha esortato tutti, maggioranza e minoranza dem, a fare il possibile per la vittoria del sì al referendum istituzionale di ottobre. Come se le Amministrative del 5 giugno nemmeno ci fossero, il premier ormai è concentrato solo sulla battaglia delle battaglie ovvero il voto sulla riforma della Costituzione che, se bocciata, segnerà la fine politica di Renzi e del renzismo. I distinguo però nel Pd ci sono.

Pierluigi Bersani si tura il naso e, per il momento, annuncia che voterà sì. Così anche gli altri della sinistra dem, anche se Massimo D'Alema quasi certamente si schiererà apertamente per il no. Nei prossimi mesi però qualche crepa potrebbe aprirsi nella 'gioiosa macchina da guerra' del Pd, parafrasando il nome della coalizione anti-Berlusconi guidata da Achille Occhetto nel 1994. Il problema è che il presidente del Consiglio - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - intende far diventare i comitati per il sì al referendum, nei quali Giorgio Napolitano avrà un ruolo chiave, una sorta di embrione per una nuova formazione politica centrista che vada oltre l'attuale Pd e che inglobi anche i centristi di Scelta Civica, i verdiniani di Ala e quella parte di Ncd-Area Popolare (Alfano compreso) che non intende avere alcun rapporto con la destra salviniana.

Non appena il progetto diventerà evidente la minoranza dem, che intende condurre la battaglia sul merito della riforma e non sulla persona del presidente del Consiglio, potrebbe anche decidere un clamoroso strappo. Sfilarsi dal progetto renziano di Dc 2.0 o Partito della Nazione e quindi schierarsi a favore del no al referendum. La tregua richiesta dal segretario dem per i prossimi mesi è molto fragile e rischia davvero di rompersi da un momento all'altro.

Anche perché la strategia di trasformazione del Pd in un soggetto politico centrista è ormai un dato di fatto. Come dimostrano le riunioni di maggioranza con gli esponenti di Ala e il sostegno aperto e palese di Verdini ai candidati sindaci renziani (come è accaduto l'altro giorno a Cosenza). Stavolta la minoranza dem sarà chiamata davvero alla decisione finale: o di qua, con Renzi, o di là, fuori dal partito. Il tempo della tattica sta per finire e ben presto verrà il momento delle scelte drastiche e definitive.