Politica
Renzi vittima dell'effetto Marchionne

Vittima dell'effetto Marchionne. Renzi paga l'amicizia con l'a.d.
In questi giorni di analisi post-referendaria si scruta il cielo in cerca di segni rivelatori dei motivi del tracollo di un impero che sembrava inossidabile (come tutti gli imperi prima di cadere).
Dunque fioriscono analisi più o meno raffinate, più o meno complesse sui motivi della sconfitta del giovin signore fiorentino ma non ci si sposta molto da una generalizzata (ed evidente) antipatia dell’elettorato anche di sinistra per la sua figura umana ancor prima che politica.
Ha dato fastidio una sorta di “bullismo” accentuato dal pesante accento fiorentino (pensiamo a come sarebbe stato un Veltroni o un D’Alema che parlano romanaccio per capire l’analogo effetto).
Ha dato fastidio il suo “giglio magico”, ha dato fastidio la prorompente figura di Lady “Etruria” Boschi e dei loro babbi in affari, ha dato fastidio (ai giornalisti) i diktat da MinCulPop dell’addetto stampa Filippo Sensi ma soprattutto e la cosa non è stata affatto evidenziata con la dovuta generosità, ha dato fastidio, dicevamo, l’afflato di amorosi sensi (qui non c’entra il portavoce) con Marchionne e i vari capitani d’industria.
Il Pd nasce dalle ceneri rigenerate del Pci (il partito di Gramsci, tanto per dire) e della sinistra Dc e pare veramente troppo che dalla difesa degli operai si sia passato alla difesa dell’amministratore delegato oltretutto che ha residenza estera ed ivi paga le tasse dei suoi guadagni strabilianti.
Forse Renzi in preda alla solita hybris del potente non ha considerato che il suo elettorato alla fine ha le sue radici storiche ed intellettuali negli operai e non negli amministratori delegati.
Un errore fatale per il fiorentino che non ha saputo cedere alle lusinghe del potere, delle magnate alla Casa Bianca, del “tutto va bene madama la marchesa” quando invece il ceto medio italiano è ridotto quasi alla fame.
Insomma Renzi doveva fare un po’ più di attenzione alle foto e ai selfie e soprattutto dire al suo temibile fotografo ufficiale (ci fu una nota ufficiale dei pragmatici diplomatici russi a proposito), l’instancabile twittatore Sensi, di non fargli le foto mentre scorrazzava con la una Lamborghini blu manco fosse il Duce sulla mitica Alfa Rossa.
Gli italiani sono -in genere- buona gente ma non bisogna prenderli per i fondelli troppo platealmente…
Una domanda ora sorge spontanea.
Sarà la Boschi la sua Petacci?