Politica
Sinistra Italiana, ecco il nuovo partito. Parla Alfredo D'Attorre
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Che cosa succede sabato a Roma?
"Si produce una grande novità nella politica italiana. Torna a esistere in Parlamento un soggetto unitario della sinistra. A dargli vita, quelli che hanno lasciato il Pd e Sel, che si mette a disposizione di questo progetto".
"Chi ha lasciato il Pd": intende anche Fassina e Civati?
"Civati per il momento manterrà un percorso ancora autonomo ma poi credo che inevitabilmente le strade si ricongiungeranno nei prossimi mesi".
E Fassina?
"Fa assolutamente parte del nostro progetto da subito".
Il nome è 'Sinistra Italiana', giusto?
"E' una delle ipotesi, ce ne sono anche altre. Stiamo ancora esaminando le varie soluzioni. Sicuramente ci sarà la parola sinistra".
E il simbolo?
"Adesso ci sarà una sigla, poi si trasformerà in un simbolo vero e proprio quando ci sarà il congresso fondativo del partito".
Quando ci sarà il congresso?
"Ora inizia un percorso che dovrà essere partecipato, io immagino che serviranno alcuni mesi".
In primavera quindi...
"In primavera o subito dopo le Amministrative".
Alle elezioni amministrative sarete presenti?
"Ci saremo sicuramente con duttilità e rispetto per le realtà territoriali che le Amministrative chiedono. In tutti i posti in cui si riesce a tenere la barra del Centrosinistra saldamente ferma il nuovo soggetto sarà protagonista di alleanze".
Quindi non esclude alleanze con il Pd?
"Dove i candidati e i programmi sono chiaramente di Centrosinistra non lo escludiamo affatto. Dove il Pd si rivolge a figure e ad alleanze di Centrodestra è ovvio che siamo nettamente alternativi al Partito della Nazione".
Il nuovo soggetto è aperto anche a Maurizio Landini?
"Landini per il momento dice e ribadisce di voler rimanere sul terreno sindacale, se decidesse a un certo punto di impegnarsi direttamente in politica è chiaro che sarebbe un interlocutore importante".
Chi sarà il leader di questa nuova sinistra?
"E' presto per dirlo. L'aspirazione di questa forza deve essere molto larga e ambiziosa, dobbiamo provare ad offire un riferimento a un elettorato molto ampio di Centrosinistra che era stato lasciato orfano dal Pd. E quindi anche la leadership deve essere in grado di coagulare questo elettorato e parlare alla sua cultura politica".
Qual è il punto di fondo del nuovo partito?
"Non si tratta di organizzare una piccola forza della sinistra radicale, esperimento già tentato e fallito in passato. C'è da costruire un partito ampio di sinistra di governo, culturalmente plurale e che superi una vecchia distinzione tra riformisti e radicali".
Contate che anche altri esponenti della minoranza Pd, da Bersani a Speranza a Cuperlo, si uniscano a voi?
"Penso proprio di sì. Adesso non so singolarmente ognuno cosa farà, ma sono sicuro che nelle prossime settimane ci saranno altre adesioni, sia in Parlamento sia nei territori. E' un processo che è già in atto e che subirà una forte accelerazione dopo l'assemblea di sabato. Finora molti rimanevano nel Pd per l'assenza di un'alternativa. Nel momento in cui parte un nuovo percorso questo scongelerà molte forze".
Nel vostro progetto ci sono anche Rifondazione Comunista, i Verdi e l'Italia dei Valori?
"L'Italia dei Valori ha scelto la strada dell'alleanza con Renzi. Con le altre forze della siistra ci confronteremo. Se ci sarà da parte loro la disponibilità a cooperare per un progetto che ha le caratteristiche di una sinistra di governo non settaria e non protestataria potranno dare il loro contributo. La cosa fondamentale è fissare bene e da subito l'asse politico del progetto".