Migranti-Papa, Stucchi (presidente Copasir): facile dire accogliere...
"Il Papa fotografa una situazione che però non può essere risolta con l'accoglienza indiscriminata in Europa di tutti i soggetti che oggi vivono nelle realtà più povere del mondo". Giacomo Stucchi, presidente del Copasir e senatore della Lega Nord, intervistato da Affaritaliani.it, commenta le parole prunciate dal Pontefice a Lesbo sui migranti. "Intendo dire - spiega Stucchi - che devono essere aiutati solo coloro che hanno i requisiti previsti dalle norme internazionali per ottenere l'asilo o lo stato di rifugiato. Tutti gli altri, anche per poter aiutare in modo adeguato coloro che effettivamente ne hanno titolo, non possono pretendere di vivere in Europa bypassando le leggi nazionali che regolamentano l'immigrazione extracomunitaria. Il fatto di vivere in realtà più povere rispetto alle democrazie occidentali, non interessate da guerre, non comporta assolutamente il diritto di trasferirsi in Europa".
Che messaggio dà secondo lei Papa Francesco con queste parole? "Dà un messaggio di accoglienza, è ovvio. E se il messaggio è per l'accoglienza verso coloro che hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiato perché scappano dalle guerre e dalle persecuzioni è un conto. Ma se invece quello del Papa è un messaggio del tipo 'stop alle barriere' o 'non devono esistere regole e limiti al l'accoglienza e ci deve essere la possibilità per tutti di recarsi in Europa liberamente', questo è completamente sbagliato perché sarebbe la fine delle singole realtà nazionali e la cancellazione di radici culturali, religiose e di identità millenarie", afferma il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Francesco ha definito quella dei migranti 'la più grande catastrofe umanitaria dalla Seconda Guerra'. E' d'accordo? "Ci sono state tante catastrofi nel mondo dopo il 1945. In Africa negli ultimi decenni del 1900 sono morte milioni di persone e nessuno lo ricorda. Probabilmente quella di oggi ci sembra la più grande per più l'attenzione con cui i media la seguono. Purtroppo però, ripeto, ci sono state anche in altre parti del mondo delle persecuzioni o situazioni di dittature che hanno generato situazioni simili o peggiori".
Cosa pensa di quello che fa concretamente il Vaticano per i migranti? Qualcuno dice che 'predica bene ma razzola male'... "Il problema è che il Vaticano dà degli indirizzi, ma dovrebbero anche loro dimostrarsi più attenti al dopo", afferma Stucchi. "E' facile lanciare messaggi di accoglienza e di ospitalità, ma è più difficile metterli poi in pratica. Loro dicono che dobbiamo accoglierli ma che la responsabilità dell'accorglienza è in capo agli Stati. Mi sembra francamente un modo troppo semplice per affrontare una questione così complessa. E poi, a mio parere, ribadendo la condivisione per l'aiuto ai soli veri rifugiati, prima di pensare di spendere risorse aggiuntive per aiutare gente che in Europa non vive è giusto utilizzarle per dare risposte ai tanti nostri concittadini che si trovano in situazioni di estremo disagio e a cui il governo Renzi non pensa".