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Ceglie Messapica, Speleocem torna nella grotta Abate-Amato 2

L’associazione no-profit Speleocem è stata protagonista di una nuova scoperta a Ceglie Messapica, la grotta Abate Amato 2

di Vito Amato

L’associazione no-profit Speleocem è stata protagonista di una nuova scoperta a Ceglie Messapica, la grotta Abate Amato 2, nell’omonima contrada. Dista dal centro abitato 3 chilometri in prossimità del ciglio stradale, in direzione contrada Galante.

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In realtà la stessa fu oggetto di scoperta e parziale esplorazione già nel 2002, ma non di rilevazione. Dopo 16 anni siamo ritornati in questo anfratto con i membri del gruppo costituito da Margherita Maci, Carmine Petarra, Antonio Conserva, ed il sottoscritto, per continuare la nostra attività di monitoraggio, esplorativa e di guida speleo-ambientale.

Purtroppo, abbiamo subito constatato lo stato di degrado e d’inquinamento del delicato ambiente: cassette in plastica, numerose bottiglie in vetro, buste della spazzatura e ogni altra tipologia di rifiuti, oltre cespugli, che impedivano l’accesso e l’esplorazione della cavità. Per l’occasione infatti ci siamo attrezzati di rastrelli e strumenti per il rilievo.

E’ facile inquinare questo ambiente, il difficile è bonificarla e riportarla allo stato iniziale. Prima dell’ingresso in grotta, siamo stati costretti a portare su dal fondo della grotta, numerosissime bottiglie e spazzatura in genere. Una volta liberata procediamo al rilievo della grotta. Trattasi di una grotta naturale, parzialmente concrezionata con indizi di prosecuzione. E’ costituita da un unico ambiente di venti tre metri quadri, con un’altezza massima di due metri e trenta. Le sue coordinate sono le seguenti: 40° 39’ 57.0” – 17° 29’ 2.0” (rilievo di Antonio Conserva).

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Se confermato dal catasto regionale delle grotte Pugliesi, saranno ormai diciotto le grotte scoperte dal gruppo Speleocem, dopo l’annuncio di questo giornale, procederemo all’ accatastamento della grotta. Concludiamo questo lavoro dopo un’estate di numerosissime attività del gruppo, protagonisti di guide internazionali nelle grotte locali, e di siti  archeologici (effimeri), come la necropoli di zona Amendola sempre a Ceglie Messapica.

Si effimera, poiché non è dato sapere dall’amministrazione che fine farà, se preservarla o procedere alla distruzione. Ci riferiamo alla tomba rinvenuta in Via Francavilla angolo Via Canonico Vito Palazzo. Se si tratta di zona pubblica, chiediamo pubblicamente la sua preservazione, adottando sistemi atti alla salvaguardia della stessa, conciliando i lavori edili da eseguire, per esempio sopraelevare l’edificio dell tratto d’ interesse archeologico, per possibili visite.