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Ncd, Quagliariello lancia il quarto petalo. Cassano: “Voleva il Ministero”
Di Antonio Bucci
Mancava solo il sigillo formale all’addio di Gaetano Quagliariello al Nuovo Centrodestra ed è arrivato nel tardo pomeriggio. Insieme all’annuncio di una nuova formazione politica, presentata a due passi da Montecitorio e con l’ambizione di dar vita al “quarto petalo del centrodestra, in un'ottica moderata e riformatrice, ma comunque alternativo al Pd di Matteo Renzi”. “Non saremo quattro amici al bar”, scherza il senatore pugliese, dimessosi poco più di un mese fa da coordinatore nazionale dei centristi. E se una pattuglia di pugliesi è pronta a seguirlo, con a capo l’ex consigliere regionale Domi Lanzilotta, a sparare ad alzo zero è il Sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano, fermo sulla linea di Angelino Alfano: “Dispiace che il senatore Quagliariello non sia riuscito a coronare il sogno di diventare ministro; dispiace altresì che il sig. Lanzillotta non sia stato rieletto nel consiglio regionale pugliese. Per il resto si continua a guardare il (presunto) dito per ignorare la luna”.
Le grandi manovre sono già in atto ed in conferenza stampa dovrebbero vedersene i segni. Al fianco del polignanese, infatti, dovrebbe esserci più di un malpancista alfaniano, gli stessi per nulla persuasi dalla permanenza nella maggioranza renziana, nonostante le Riforme ormai andate in porto. Si fanno i nomi dei parlamentari Andrea Augello, Carlo Giovanardi, Luigi Compagna, Eugenia Roccella e Vincenzo Piso (gli ultimi due freschi di abbandono del gruppo di Ncd e passati al Misto). Ennesima creatura fluttuante a destra? L’obiettivo è riunire e fare da collante delle forze ora in ordine sparso, dai Conservatori di Raffaele Fitto ai tosiani, passando dai Popolari di Mario Mauro, con un occhio ai verdiniani. Ed il primo appuntamento in agenda ad Orvieto nel fine settimana. Rumours parlano di un’intesa con Corrado Passera, in pole per una candidatura in quel di Milano, in caso di naufragio in extremis di Alessandro Sallusti, e nel Tacco sono una ventina i transfughi che hanno firmato la lettera di dimissioni dal partito, recapitata al Ministro dell’Interno. recapitata al Ministro dell’Interno. Tra loro, il nocese Stanislao Morea e il molese Stefano Diperna, entrambi candidati a Sindaco alle ultime Amministrative nei rispettivi centri.
I malumori di Lanzilotta, invece, si erano manifestati ampiamente dopo il tavolo regionale del centrodestra della scorsa settimana, disertato dal coordinatore Massimo Cassano: “La nostra pubblica denuncia di questo atto di diserzione ha avuto come sola risposta un assordante "silenzio assenso" che ci consente oggi, con la coscienza a posto di chi le ha provate tutte, di considerare irreversibile l'abbandono da parte di Ncd”, cita la missiva firmata dall’ormai ex componente del direttivo nazionale centristra. E il coordinatore regionale replica a tono senza mezzi termini: “Le fuoruscite del senatore Gaetano Quagliariello e del sig. Domi Lanzillotta (il cui fratello Beppe è – o è stato? – alle dipendenze del partito), costituiscono senza ombra di dubbio un motivo di forte dispiacere. Una nomina e un’elezione mancate. Il resto, per usare un termine di gran moda, è fuffa”, stronca. Sotto i riflettori, peraltro, anche un altro big uscito con le ossa rotte dalle Regionali: Francesco Schittulli, ultimamente assai duro nei confronti dell’ex Ministro di Maglie e in riavvicinamento politico agli azzurri. L’oncologo gravinese, infatti, aveva optato per la lista bifronte proprio con gli alfaniani ma potrebbe perdere a breve il riferimento in Regione del consigliere Luigi Manca, assai corteggiato dai fittiani e in procinto di lasciare la pattuglia schittulliana. L’ex aspirante Governatore avrà un ruolo nella costruzione nel “quarto petalo” con una parte dei suoi sostenitori? Non è dato saperlo ma le novità a tema non tarderanno ad arrivare.
(a.bucci1@libero.it)
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