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Salento, Terra d'Arneo
"Il Giardino dello Ionio"

Valentina Perrone

Un lembo di terra per anni ignorato, all'estremità della penisola salentina, oggi riscoperto e rivalutato al punto da diventare tappa inevitabile di chi, approdando nel tacco d'Italia, resta ammaliato dalle bellezze naturali e da quelle sapientemente costruite dall’uomo, che di quella terra costituiscono paesaggi, monumenti e contorni. È la Terra d'Arneo, emblema del territorio salentino, oggi apprezzata per come merita al punto da essere definita, senza esagerazione alcuna, “Giardino dello Ionio”.

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Una fascia di Salento che ingloba a sé territori carichi di storia e ruralità, tali da sostenere la sua forza identitaria in continua crescita, e renderla sempre più consapevole delle sue risorse e indubbie potenzialità. A cominciare dai paesaggi che in quei territori vi abitano, degni delle più belle cartoline di tutti i tempi. Immense distese di ulivi secolari che si alternano e a tratti si fondono con il violaceo dei vigneti baciati dal sole, tesori veri e propri di una terra, quale quella salentina, che al lavoro dei campi deve tutta la sua storia.

Campagne lunghe e larghe, dai contorni quasi inscindibili, testimoni di sacrifici che attraversano vite intere, quelle delle tante generazioni di contadini che a quelle terre hanno donato tutto. Sparse qua e là si intravedono le piante spinose dei fichi d'India, che in estate danno vita ai frutti succosi e fluorescenti, veri capolavori della natura.  E poi gli ortaggi di ogni tipo, immancabili protagonisti della tavola contadina, quella di cui il Salento va orgoglioso da sempre.

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Terra di vino pregiato, conosciuto ben oltre i confini nazionali, l'Arneo è patria di etichette rinomate, culla del Negroamaro, il vitigno autoctono per eccellenza che con il suo frutto prelibato ovunque difende e rende onore al Salento. Dal nome tutto intriso dell'amarognolo che il suo gusto inequivocabile porta con sé, il vino salentino per antonomasia è prodotto da numerose aziende del posto che sulla principale produzione contadina hanno basato tutta la loro mission. Tante le cantine eccellenti che spiccano nella Terra dell’Arneo, come Cantele e Moros a Guagnano, Leone De Castris a Salice Salentino, Conti Zecca a Leverano, solo per citarne alcune.

Molte di esse raccontano non soltanto l’eccellenza delle produzioni a cui danno vita, ma anche affascinanti storie che legano saldamente il marchio a radici antiche, cariche di vita vissuta appieno, praticando il lavoro dei campi con amore e passione di generazione in generazione.

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Uno spaccato sulla storia contadina dell’Arneo è offerto dall’azienda  Leone De Castris di Salice Salentino, fondata nel 1665 dal Duca Oronzo Arcangelo De Castris, Conte di Lemos, che da oltre tre secoli produce vini pregiati nelle immense tenute che sorgono in terra salicese. È a De Castris che si deve l’avvio della pratica dell’imbottigliamento abbinata alla lavorazione e trasformazione del prodotto, quando nel 1943 venne creato il “Five Roses”, il primo vino rosato imbottigliato in Italia.

Ma l’Arneo non è solo terra del buon vino, ma anche terra del cibo prelibato, con le numerose aziende gastronomiche che hanno sposato appieno la tradizione culinaria locale, divenendo meta prediletta del turismo enogastronomico che da alcuni anni si fa strada anche nelle terre del Salento. Il comparto ristorativo costituisce, infatti, il fiore all’occhiello del territorio dell’Arneo che basa la sua cultura culinaria sull’elaborazione di piatti semplici della tradizione contadina.

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L’Arneo è come un quadro bellissimo di paesaggi immersi nello splendore della macchia mediterranea, patria del buon vino e del cibo prelibato, contornato dal mare limpido e dalle spiagge candide del posto. Un mare cristallino dai colori e dalle sfumature incredibili, sfondo delle immense distese di sabbia sottile e bianca, che richiamano alla mente i più bei paesaggi caraibici.

Del resto, il Salento è la terra tra i due mari, l’Adriatico e lo Ionio, che regala scorci paradisiaci favorendo, come è giusto che sia nei mesi estivi, il turismo balneare che cresce in maniera esponenziale di anno in anno, generando piacevoli ricadute di inequivocabile spessore sull’economia del luogo. 

A coordinare la maggior parte delle attività di sviluppo e promozione della Terra d’Arneo è l’omonimo Gruppo di Azione Locale, nato nel 1998 e sin da subito orientato allo sviluppo e alla valorizzazione dei luoghi che ne fanno parte. Si tratta dei territori di Campi Salentina, Carmiano, Copertino, Guagnano, Leverano, Nardò, Porto Cesareo, Salice Salentino e Veglie, le cui identità, non certo da inventare ma sicuramente da riscoprire e reinterpretare, sono sotto l’occhio attento del GAL Terra d’Arneo, presieduto da Cosimo Durante, sempre pronto a ridare luce alla storia, alla cultura, alle risorse vecchie e nuove di questa parte di Salento che merita.

Una sorta di laboratorio avanzato per lo sviluppo rurale, in grado di sostenere tutte le ambizioni dei territori attraverso un percorso di crescita basato sulla valorizzazione delle risorse locali. «Il Piano di Sviluppo attuato dal GAL Terra d’Arneo – spiega il presidente Cosimo Durante - ha realizzato un investimento complessivo sul territorio di circa 18milioni di euro, con un totale di 169 interventi orientati alla crescita economica e sociale dei 9 Comuni del comprensorio, mettendo in atto una serie di attività che confluiscono in un sistema integrato articolato per reti tematiche volte a fare dell’Arneo non soltanto una destinazione turistica ed enogastronomica d’eccellenza, ma anche un luogo dall’economia competitiva e con una migliore qualità della vita».

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Le azioni messe in atto si distribuiscono, infatti, lungo la rete turistico-ricettiva, costituita da residenze in masserie, case coloniche e ville liberty, con una ospitalità diffusa tra l’aperta campagna, i centri storici, i borghi rurali e quelli marinari; la rete delle tipicità locali, formata da un insieme di attività enogastronomiche, artigianali, commerciali e dei servizi, comprendente pregiati vini, oli di qualità, prodotti da forno, ristorazione tipica e prodotti del mare; la rete culturale e ambientale, che comprende il paesaggio rurale, le aree protette e i parchi naturali, i musei del vino e del mare.

«La particolarità delle strutture e il loro vantaggio competitivo in termini turistici – continua Durante – è da ricercare nel forte legame con il territorio e la tradizione. Si tratta di strutture in grado di esprimere il giusto equilibrio tra la ricerca della modernità e quindi la presenza di tutti i comfort, e il legame con la tradizione che si esplicita sia attraverso l’utilizzo di materiali locali e l’artigianato artistico della zona, sia attraverso la cultura dell’ospitalità che fa dell’Arneo una terra generosa ed accogliente in cui l’ospite è sacro».

Non mancano, tra le attività del GAL, anche i progetti di cooperazione interterritoriale, «aventi l’obiettivo – conclude Durante – di proiettare la Terra d’Arneo in una dimensione globale, favorendo il superamento delle condizioni di isolamento delle aree rurali con la conseguente crescita dei territori, sia in termini di impatto culturale sia di miglioramento della qualità della vita».