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Roma
Atac muore di debiti: buco da 167 mln. La proroga costa 4 milioni ogni 6 mesi

Altri quattro anni per restituire i debiti contratti con le banche, una boccata di ossigeno per Atac ma che alleggerirà ancora di più le esangui casse dell'azienda di trasporto pubblico: l'estensione dell'accordo determinerà ulteriori oneri finanziari per l'azienda, stimati, già solo per la proroga di sei mesi dal 18 ottobre 2015 al 18 aprile 2016, in 4.032.000 euro.

Il nuovo rosso in bilancio deriva dal finanziamento di 398 milioni di euro firmato nel 2012: una manovra bancaria che doveva essere chiusa il 18 ottobre del 2015 ma a quella data, e allo stato attuale, Atac risulta ancora debitrice per 167 milioni. Il commissario capitolino Francesco Paolo Tronca, in qualità di rappresentante dell'azionista unico dell'azienda, ossia Roma Capitale, con una delibera approvata lo scorso 19 febbraio ha dato l'ok all'amministratore unico di Atac Armando Brandolese, all'estensione estendere fino al 2019 dell contratto di finanziamento.

Lo stesso accordo con le banche, in caso di difficoltà di Atac, prevedeva la possibilità di estendere fino al 3 dicembre 2019 il contratto, previa la soddisfazione di alcune condizioni minime contrattualmente stabilite: rispetto di precisi paramenti finanziari e degli impegni previsti nel Piano di dismissioni; sottoscrizione del nuovo Contratto di servizio; predisposizione del Piano industriale aggiornato in coerenza con il nuovo Contratto di Servizio, da sottoporre ad un independent business review da parte di un soggetto indipendente e di gradimento delle Banche Finanziatrici.
Nonostante alcune di queste condizioni non fossero soddisfatte alla scadenza del contratto di finanziamento lo scorso 18 ottobre, "al fine di consentire ad Atac di predisporre il Piano industriale aggiornato sulla base del nuovo Contratto di servizio necessario alla formulazione di una proposta articolata di risistemazione dell’indebitamento finanziario senza alcun intento novativo, le Banche Finanziatrici si sono dichiarate disposte a stipulare un accordo di proroga" fino al 18 aprile 2016. Una proroga, si legge nella delibera, che ha un valore propedeutico "alla successiva sottoscrizione dell’accordo di estensione al 3 dicembre 2019".

Atac, dunque, avrà 4 anni pieni in più per saldare il suo debito con le banche e per rientrare dei mancati trasferimenti accumulati da Regione Lazio e Comune di Roma. Sui conti dell'azienda pesano infatti i crediti nei confronti della Regione Lazio: dal 2013, anno dell’insediamento dell’attuale Giunta regionale sono stati saldati circa un miliardo e duecento milioni di euro per il trasporto pubblico della Capitale di cui circa 485 milioni di euro direttamente ad Atac e 703 milioni a Roma Capitale per il Tpl, comprensivi degli oneri relativi al Contratto di Servizio.
Esistono inoltre contenziosi tra Atac e Regione da oltre dieci anni sul contratto nazionale di lavoro, pari, secondo l'azienda a 70 milioni l'anno. C'è tempo fino al 2019 per recuperare i soldi e chiudere il finanziamento, ma ogni mese che passa costa circa un milione di euro in più che l'azienda dovrà regalare alle banche.

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