Roma

"Bomba sindacale" sui 12 mila dipendenti Atac. Annullati tutti gli accordi dal '62: tutti a 39 ore

di Fabio Carosi

Una "bomba sindacale" sganciata dall'azienda nel giorno dello sciopero di venerdì scorso ma che ve ancora deflagrare. Nel momento più difficile del Comune di Roma e della Giunta di Ignazio Marino, l'azienda dei trasporti dichiara guerra agli oltre 11 mila dipendenti, spedendo una lettera urgente che annulla in un sol colpo tutta la contrattazione sul salario accessorio. Roba che gli accordi sindacali "non più validi", partono dal lontano 11 agosto del 1962 e si concludono con il 2 settembre 2014.Praticamente un pezzo di storia sindacale dei trasporti, legata a quelle infinite trattative che in passato hanno concesso privilegi orari, o aumenti di produttività legati a mance dei sindaci che si sono susseguiti tra Olimpiadi e Giubilei, non esiste più.
Dal giorno 1 agosto del 2015, gli orari di lavoro salgono a 39 ore settimanali per tutti, eccezion fatta per gli autisti ai quali il piano per costruire i turni da 37 ore settimanali è stato già consegnato.
La firma è dell'uomo forte di via Prenestina, il direttore delle Risorse Umane, Giuseppe De Paoli, che l'ha spedita addirittura con un protocollo provvisorio, poiché nella giornata di venerdì 26 gli uffici amministrativi erano semideserti.
Dunque, più produttività con stipendi che vengono erosi, perché così chiede il Piano Industriale approvato e condiviso con le organizzazioni sindacali che però tutto attendevano tranne che una specie di dichiarazione di guerra.

"Sì si sapeva - spiega Ruggero Piccolo, segretario del Pd Atac non senza qualche imbarazzo di natura politica - ho chiesto di incontrare i vertici sindacali per capire meglio ma è un dato di fatto che questa scelta arriva in un momento difficile per il Comune e l'effetto mediamente inciderà del 40% sulle buste paga. Chi ha una retribuzione mensile di 1300 euro rischia di perderne quasi 600. Da oggi in poi saranno validi solo gli accordi previsti dal Contratto nazionale di lavoro. Vediamo cosa succede".
Diverso il tono di Michela Quintavalle e del suo Movimento sempre più sodale con il Cinque Stelle: "Risanare sulla pelle dei lavoratori, lacrime e sangue: ecco cosa fa l'azienda con la connivenza dei sindacati che sapevano e hanno taciuto. E poi questa "bomba" quando la gente è già in ferie. Sono senza parole".