Roma
Civitavecchia la regina dei porti. Crociere, mare di soldi e lavoro
di Silvia Buoso
Dubbi sulla vocazione dell'Italia? Senza dubbio il Turismo e a dirlo è un primato invidiabile: da Bari a Napoli il Belpaese è primo in Europa per traffico crocieristico e se il Pil stenta, il settore porta a casa un tasso di crescita annuo dell'8 per cento. Ma la vera sorpresa è che il porto di Civitavecchia è il primo della classifica dei più gettonati, superando tradizionali imbarchi come Venezia, Napoli e Genova.
A sentenziare il successo è uno studio commissionato, dall'Autorità Portuale di Civitavecchia al CERTeT della Bocconi (Centro Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo).
La "perla" Civitavecchia e il suo trend positivo si ripercuotono inevitabilmente sullo sviluppo economico del territorio laziale, con un fatturato globale di circa 401,9 milioni di euro. Altra conseguenza positiva riguarda il fattore occupazionale, con 1731 lavoratori impegnati nelle attività crocieristiche, pari al 25% del numero totale dei dipendenti portuali di Civitavecchia.
Dunque il porto di Civitavecchia rappresenta una grande risorsa, in grado di portare benefici, non solo a livello locale ma su tutto il territorio laziale. Per concludere, questo risulta ancora più evidente se si pensa che circa il 50% dei viaggiatori, una volta sbarcato, sceglie Roma, come meta principale per gite, passeggiate e visite guidate e il 13% altre mete come Tarquinia, Ostia, Cerveteri Viterbo etc.
Inoltre si è calcolato, che in media il 34% dei croceristi sono 'originari', cioè che si imbarcano e sbarcano a Civitavecchia, di questi il 24% circa, soggiorna, almeno per una notte, in una struttura del territorio laziale arrivando a spendere in media dai 45 ai 129 euro a testa. Insomma, dal mare arriva ricchezza e lavoro.