Roma
Concorso giornalisti Rai, si lavora alla Class Action
RETTIFICA "Non corrisponde al vero che l'Avv. Luca Ciai abbia espresso giudizio alcuno in ordine alla gestione della selezione per giornalisti RAI, tenutasi a Bastia Umbra il 1.7.2015. Il suddetto professionista non ha rilasciato dichiarazioni in ordine allo svolgimento della selezione, tantomeno a giornalisti di Affaritaliani.it. Le valutazioni sulle iniziative da intraprendere sono tuttora in corso". |
Un civilista e un penalista cassazionista sono da giorno al lavoro per preparare uno "scherzo" alla Rai, degno delle migliori trasmissioni di Canale 5. Umiliati dalle date, costretti a viaggiare per raggiungere la "centralità" di Bastia Umbra, i giornalisti che ambivano ad entrare nella graduatoria per un posto nelle sedi regionali Rai e scartati dalla prima manche del concorsone del giorno 1 luglio, preparano una class action.
L'obiettivo dell'esposto che nei prossimi giorni verrà recapitato al Procuratore Capo di Perugia è di far saltare una selezione che ha generato più di qualche problema. A partire dalla data, per finire con la scelta dell'Umbria, in aggiunta a quiz giudicati "inadeguati" alle conoscenze che dovrebbe avere un giornalista. Soprattutto se ambisce ad un posto in una sede regionale dove si "mastica pane e cronaca", invece delle domande poste nello show di Bastia, incentrate su improbabili "archi a sesto acuto", cariatidi" e chi era il vincitore delle politiche in India e Turchia con l'aggiunta dei partiti turchi. Per non parlare di Quintino Sella e del suo pareggio di bilancio.
I ricorrenti, una trentina di giornalisti per il momento capitanati da Massimiliano Cannalire, di Radio Cusano Campus, attaccano la Rai per aver taciuto per "13 mesi" e sostengono che dalle procedure di selezione "è emerso chiaro l'intento di creare una fraudolenta, odiosa selezione, che automaticamente scalasse gli iniziali 4982 a un numero assai ridotto".
Così la scelta dell'1 luglio, "quando tanti colleghi professionisti avevano già preso accordi per le sostituzioni di quelli andati in ferie e non sarebbero mai stati in grado di farsi, a loro volta, sostituire... per la trasferta".
E a riprova dell'accusa, gli avvocati Luca Ciai e Marco Cinquegrane, sostengono che alla prova abbia partecipato solo il 44% degli iscritti, "ricusando un comportamento di rara arroganza degli organizzatori e una maniera indecente di gestire una situazione professionale così delicata".
E poi il giallo degli hotel di Bastia, dove i ricorrenti sostengono che alcune prenotazioni siano arrivate "prima del 9 giugno", quasi a paventare una fuga di notizie.
Quindi, l'attacco durissimo ai quesiti: "Come è possibile - scrivono - in un concorso Rai non porre una domanda sulla storia delle televisione e radio di Stato? E Come è possibile inserire la domanda su un unico cantautore, Guccini, che di certo non è il più popolare?".
L'ultima "osservazione" è dedicatala rispetto della privacy. I ricorrenti scrivono alla Procura: "Non è mai stata resa pubblica una graduatoria con i relativi punteggi di fianco a nomi e cognomi, ma una lista totale con il dato sensibile della data di nascita" mentre la lista degli ammessi è stata prima resa pubblica on line e poi accessibile agli interessati tramite le credenziali fornite in precedenza. Insomma c'è n'è abbastanza perché la Procura di Perugia si metta al lavoro.