Roma
È allarme inquinamento a Roma: Eur e Tiburtina da record. Smog, i dati choc
I dati choc di Legambiente: a Roma elevati picchi di Pm10 rilevati in tutti gli otto punti monitorati. Viale Europa regina dell'inquinamento
È viale Europa, la via dello shopping del quartiere dell'Eur, la bestia nera dello smog a Roma. A farle compagnia anche la circonvallazione Ostiense, viale Marconi e via Tiburtina. Registrati elevati picchi di Pm10 in tutti i punti del monitoraggio: già più di dieci giorni di superamento del limite previsto per in due centraline da inizio anno. E nel Lazio la situazione è ancora più critica.
Questo è quanto emerge dalla fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che in questi giorni ha fatto tappa a Roma. I risultati del monitoraggio scientifico della qualità dell’aria, realizzato grazie al progetto di Citizen Science di Legambiente Volontari per Natura, sono stati presentati lunedì mattina, a bordo della quarta carrozza del convoglio ambientalista, dal Coordinatore dell’ufficio scientifico nazionale di Legambiente Andrea Minutolo e da Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio.
I picchi di smog registrati sono elevati in tutte gli otto punti “critici” della città di Roma scelti in base alle segnalazioni dei cittadini e dei circoli di Legambiente. In questi punti sono state fatte misurazioni della durata di un’ora delle polveri sottili con l’obiettivo di scattare una fotografia dell’inquinamento atmosferico. Se i valori medi di polveri sottili (Pm10) registrati a Roma non sono preoccupanti e variano tra 5,8 e 21,1 microgrammi/mc (come media oraria), a destare forte preoccupazione sono i numerosi picchi registrati durante l’ora di monitoraggio. Questi incidono sulla salute delle persone che passeggiano, lavorano, circolano in queste zone congestionate dal traffico.
Il picco più elevato si è registrato in Viale Europa dove si è raggiunto il valore di 180 µg/mc per alcuni minuti a cui sono seguiti diversi picchi di polveri sottili oltre i 100 µg/mc e frequenti picchi nell’ora monitorata tra i 50 e i 100 µg/mc. Non è andata tanto meglio sulla Circonvallazione Ostiense, Viale Marconi e via di Portonaccio (all’angolo con via Tiburtina) dove i picchi più elevati di polveri hanno fatto registrare valori rispettivamente di 165,9 µg/mc, 163 µg/mc e 156,1 µg/mc, mentre decine di ulteriori altri picchi tra i 60 e i 120 µg/mc hanno caratterizzato l’ora di monitoraggio in tutte le postazioni.
I punti monitorati sono stati Viale Libia (media oraria di 9,2 µg/mc), Viale regina Elena (5,8 µg/mc), Via di Portonaccio all’angolo con via Tiburtina (13,3 µg/mc), Piazza Fiume (10,1µg/mc), Viale Marconi (21,1 µg/mc), Largo Fochetti nella zona dell’EUR (12,3 µg/mc), Circonvallazione Ostiense (11,8 µg/mc) e Viale Europa (13,4 µg/mc).
Com’è noto Roma comincia male l’anno anche per quanto riguarda i risultati delle analisi effettuate dall’ARPA Lazio per presenza di Polveri Sottili, con due centraline che hanno registrato più di 10 giorni di superamento del limite previsto per il Pm10: quella denominata “Tiburtina”, dove sono già 15 i giorni di superamento del limite giornaliero previsto dalla normativa (50 µg/mc come media giornaliera da non superare per più di 35 volte in un anno), mentre nella centralina denominata “Preneste” gli sforamenti sono stati già 11. Seguono con 7 giorni di sforamento le centraline di Fermi e Magna Grecia e Ciampino (RM).
“L’inquinamento atmosferico continua ad essere un’emergenza costante nel nostro Paese, causando ogni anno oltre 60mila morti premature e costi sanitari esorbitanti per le casse dello stato – sottolinea Andrea Minutolo, Coordinatore dell’ufficio scientifico nazionale di Legambiente -. Già il 2018 è stato un anno da codice rosso, segnato anche dal deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea. E non va meglio in questo inizio d’anno segnato da continue emergenze smog in tutta Italia. Nonostante ciò questo il problema viene ancora affrontato in maniera disomogenea e poco efficace. Non è ancora, al di la delle dichiarazioni di facciata, una priorità delle amministrazioni locali e nazionali ed a farne le spese sono ancora una volta i cittadini. Cittadini a cui viene richiesto un cambio radicale di abitudini e stili di vita, ma che devono essere messi in condizione di poterlo fare”.
“A Roma si respira aria inquinata per la salute nelle ore di punta del traffico – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – quando si registrano picchi elevatissimi di concentrazione dello smog. La causa è chiaramente determinata dell’enorme numero di auto circolanti e quindi anche dalla scarsità del servizio pubblico di trasporti: sono irrisori i blocchi del traffico previsti dall'amministrazione, fermando vetture euro3 di venti anni fa che sono ovviamente sempre di meno e ancora a niente servono gli annunci su un futuro senza diesel, vista la concentrazione altissima di ozono nei mesi estivi in tutta la città. L’insostenibile immobilità romana deve essere affrontata con una vera cura del ferro con tutte le opere infrastrutturali necessarie: chiusura dell’anello ferroviario, raddoppi dei binari regionali, prolungamenti di tutte le metro, nuove tramvie; e insieme bisogna poi liberare Roma dalle auto, a partire dal Colosseo e dal tridente, con pedonalizzazioni, ciclabili, preferenziali, in tutti i quartieri per tornare a respirare aria pulita nella capitale. Ancora gravissima la situazione a Frosinone e nella Valle Sacco dove da inizio anno le Pm10 sono oltre i limiti due giorni su tre”.
Situazione infatti ben più critica a livello regionale, quella della provincia di Frosinone, dove il bonus dei 35 giorni è stato ampiamente superato già dalla centralina di Frosinone scalo e Ceccano dove si sono raggiunti i 41 superamenti, seguita da quella di Cassino con 33 e Ferentino 16; a Colleferro (centralina Europa) – comune ricadente nella provincia di Roma ma al confine con l’area del frusinate,sono stati già invece 23 i giorni di superamento nel nuovo anno.
Infine Legambiente ha divulgato un elenco con le 10 proposte per la mobilità sostenibile di Roma: regia unica per ripartire con la Cura del Ferro; priorità infrastrutturali: chiusura dell’Anello Ferroviario e raddoppi dei binari di tutte le ferrovie regionali; prolungamenti di Metro A e B, Linea C; acquistare nuovi treni, tram, autobus; autobus e tram veloci, protetti, integrati; piano per la riqualificazione delle Stazioni; centro storico pedonale e accessibile; una strada pedonale in ogni quartiere; una rete di percorsi ciclabili nella città e il Grab; sicurezza stradale al centro.