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Roma
Giornalisti, il sindacato finisce in Cig. Stampa Romana, allarme rosso

C'era una volta il sindacato dei giornalisti romani. Seimila iscritti e sfide continue agli editori per il rispetto del contratto, sino ad arrivare a stampare un giornale durante gli scioperi per astenersi dal lavoro senza rinunciare al diritto all'informazione. Ora anche Stampa Romana, si piega sotto i colpi della crisi che ha falcidiato il settore e manda in cassaintegrazione i dipendenti.

 


Due mesi a rotazione peri 13 dipendenti degli uffici di piazza della Torretta, con avvio dal giorno 1 novembre con sospensione dal lavoro “verticale e giornaliera”.
A riferirlo è il portale dell'informazione di Franco Abruzzo che scrive: “Anche il sindacato dei giornalisti accusa la crisi. "Stampa romana" (sindacato regionale dei giornalisti, ndr)  chiede alla Regione Lazio due mesi di Cig in deroga per  il personale (13 unità, 11 poligrafici e 2 giornalisti). Appare inevitabile lo scontro con Fnsi e Cgil/Cisl/Uil chiamati a tutelare i propri iscritti.

Il costo del personale  ammonta a 808.978 euro. Le difficoltà collegate al calo degli iscritti (3.500 contro i 6 mila dei tempi belli) sono state compensato, però, dai contributi annuali  di Inpgi (335mila euro) e Casagit (209mila euro). Il segretario  Lazzaro Pappagallo  punta il dito anche contro l'Inpgi proprietario dell'immobile di piazza Torretta 36 dove al  primo e  al terzo piano l'associazione ha i propri uffici: 94.250 euro d'affitto all'anno sarebbero eccessivi.

Nel sito del'Associazione viene pubblicato il bilancio al 31  dicembre 2015, il quale non lascia trasparire, - nonostante la passività di 37mila euro preceduta dai risultati positivi dei 3  anni precedenti -,  la crisi esplosa ieri (un fulmine a ciel sereno..) con la lettera di Pappagallo ai 13 dipendenti. "Il risultato del bilancio di esercizio dell’anno 2015 evidenzia, - come si legge nella nota integrativa -,  una perdita di euro 37.387, e riflette le gravi difficoltà che sta attraversando il nostro settore. Il risultato negativo dell’esercizio 2015 si spiega principalmente con la riduzione dei ricavi provenienti dalle quote di servizio CASAGIT (- euro 30.000 circa) il cui saldo, pervenuto a giugno 2016, è stato nettamente inferiore all’anno 2014, con la contrazione delle quote associative (- euro 18.000 circa) e con l’assenza dei contributi per progetti comunitari presenti lo scorso esercizio per circa euro 30.000. A fronte di tali minori entrate, si rileva una riduzione dei costi istituzionali per  euro 63.763, dovuta all’attività di contenimento dei costi svolta. In controtendenza il costo del personale ha subito un incremento di euro 23.834".  I dipendenti nel frattempo sono sul piede di guerra e mettono sotto accusa la gestione del segretario. Pubblichiamo il testo della lettera trasmessa da Pappagallo alla Regione Lazio, a Cgil/Cisl/Uil e alla Rsa/Poligrafici con la "richiesta di convocazione per un esame congiunto" della situazione”.

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