Lorenzin "scippa" il posto a Zingaretti. E' il candidato Pd alla Regione Lazio
Crolla il confine trai due ex poli: Beatrice Lorenzin secondo i rumors sarebbe il candidato del Pd alla Regione Lazio... Al posto di Zingaretti, alla Camera
Dal Giornale di Ostia al Municipio, un giro nella segreteria tecnica di Paolo Bonaiuti e poi direttamente al Governo come ministro per la Salute con Enrico Letta, poi Matteo Renzi e, infine, con Paolo Gentiloni. Secondo i rumors è lei, Beatrice Lorenzin, ex Ncd, ora Alternativa Popolare, il candidato che si presenterà per il centrosinistra alla Regione Lazio al posto del governatore uscente Nicola Zingaretti, al quale i renziani avrebbero offerto un salvacondotto per la Camera dei Deputati.
Una vera rivoluzione nello scacchiere politico dove, con l'ipotesi Lorenzin, cadrebbe il sottile muro che sino ad oggi ha diviso centrodestra con centrosinistra.
Nata con Forza Italia e benedetta dall'allora potentissimo braccio destro di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, la Lorenzin si appunta sul petto la spilletta da coordinatore regionale di Forza Italia, sino a diventare “il volto del partito”, tant'è che si scalda per correre alla Regione Lazio, sino a quando saggezza e accordi non le consigliano di lasciare nel 2013 il posto a Francesco Storace. Una nuova elezione con poca campagna elettorale nel listino di Forza Italia, la riproietta alla Camera ma qui viene folgorata dal sorriso di Angelino Alfano che la seduce proponendo un posto a Bruxelles come capolista di Ncd. Missione fallita insieme allo scioglimento di Ncd e da lì in poi una conferma dietro l'altra nei governi a guida PD.
Così si sarebbe guadagnata l'investitura per la Regione Lazio con l'incognita che per diventarlo bisogna fare la campagna elettorale e convincere un pezzo dell'elettorato di sinistra a votare l'ex creatura di Re Silvio. Missioni difficile ma non impossibile, sulla quale pesereano certamente le sue posizioni sulle droghe leggere e la vicenda vaccini. Ma per l'unica politica italiana che ha il record di tre volte ministro per la Sanità potrebbe non essere un problema. Salvo ripensamenti di Renzi e dei Renziani.
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