Roma

Mafia Capitale, segreto violato: "Denunciati tutti i quotidiani"

di Valentina Renzopaoli

Mafia Capitale: violato il segreto istruttorio. La Camera Penale di Roma denuncia alla Procura della Repubblica tutte le principali testate nazionali per aver diffuso atti coperti dalle indagini. Duecentosettantotto gli articoli finiti nel mirino, pubblicati all'indomani dello scandalo giudiziario che ha travolto Roma. E ora settantotto giornalisti e diciotto direttori rischiano di incorrere in azioni disciplinari.
Una presa di posizione che non ha precedenti in Europa, come conferma ad affaritaliani.it l'avvocato Giovanni Pagliarulo co-estensore dell'atto insieme al presidente della Camera Penale di Roma Francesco Tagliaferri: “E' la prima volta in assoluto. Ora il Re è nudo: a quanto pare nessuno si era reso conto che esiste una norma non conosciuta o non applicata che vige da quanto è stato scritto il codice penale”. 

Con l'esposto, che porta la data del 24 settembre, si chiede al Procuratore Giuseppe Pignatone di segnalare l'illecito disciplinare ai competenti Ordini professionali. Secondo l'associazione di penalisti, i giornalisti di tutta Italia che compaiono nel lunghissimo elenco, avrebbero violato l'articolo 114 che vieta la pubblicazione testuale, anche parziale, degli atti del procedimento in fase di indagini e di quelli del fascicolo del pubblico ministero, compresi quindi verbali di interrogatorio e conversazioni oggetto di intercettazione telefonica e ambientale. Atti che divengono pubblicabili solamente quando diventano oggetto di dibattimento.

Gli articoli a cui l'esposto fa riferimento sono apparsi sui giornali cartacei tra il 3 e il 9 dicembre 2014, nei sette giorni successivi all'esecuzione della prima ordinanza che ha disposto le misure cautelari per il primo filone dell'inchiesta Mondo di Mezzo; e tra il 5 e il 6 giugno 2015, successivamente alla seconda ondata di arresti. “Sarebbe bastato monitorare un solo giorno: il nostro obiettivo è evidenziare un fenomeno di una portata enorme. In quasi tutti i processi si assiste a questa prassi deviante e illecita e qualunque avvocato o cittadino che se ne accorge dovrebbe segnalarla” spiega l'avvocato Pagliarulo.