Roma

Rifiuti, condannati a pagare caro. La Regione tira la volata ad Acea

Date uno sguardo alla seconda rata della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Dopo averla pagata spedite almeno tre lettere di ringraziamento: una all'ex presidente della Regione Renata Polverini, la seconda al Governatore in carica Nicola Zingaretti e per conoscenza al suo prode assessore Michele Civita, e la terza all'ex sindaco Ignazio Marino.
Grazie alla chiusura della discarica di Malagrotta e alla scarsità di impianti per il trattamento dei rifiuti, i romani pagano la tassa più alta d'Italia sui rifiuti e hanno il peggior servizio. La fotografia di un fallimento politico e tecnico l'ha scattata la Confartigianato che ha calcolato un costo medio per abitante per il servizio-vergogna svolto dall'Ama, pari a 214 euro, ben il 27 per cento in più della media nazionale. Sempre la Confartigianato, che non si occupa di rifiuti e quindi è soggetto terzo e affidabile, ha fatto anche un check-up delle 376 società partecipate costituite da Regione e Comuni e ha scoperto che il 20 per cento hanno bilanci in rosso.
Spiega Donato Robilotta, coordinatore dei Socialisti Riformisti e grillo parlante degli ambientalisti che hanno gridato alla vittoria quando Malagrotta ha chiuso i cancelli: "Questo avviene non per colpa del destino cinico e baro ma per le scelte scellerate fatte nel campo dei rifiuti dalla gestione dell’ex sindaco Marino ed anche dalle non scelte del Presidente della Regione Zingaretti".
Robilotta entra anche nel dettaglio tecnico, cioè nelle scelte mai fatte per evitare che Roma fosse ai vertici delle città più sporche e di quelle in cui il servizio costa di più: "Nel Lazio c’è una mancanza di impianti di termovalorizzazione, perché i due impianti presenti, quello di Colleferro e di San Vittore, non sono sufficienti, come certifica anche il Ministero dell’Ambiente e c’è la necessità della costruzione dell’impianto di Malagrotta così come quella di rafforzare i quattro impianti di trattamento biologico presenti nella Capitale, di costruire gli impianti di tmb previsti dal vecchio piano nel resto della Regione e di individuare sempre a Roma la discarica di servizio".
A gettare poi la croce sulla demagogia di color che hanno stappato le bottiglie per la chiusura di Malagrotta, senza pensare che stavano festeggiando il caos nella Capitale, ci pensa Chicco Testa. In uno dei suoi lucidi interventi ha umiliato le scelte fatte nel Lazio: "Esiste una categoria di ambientalisti - scrive Chicco Testa - che io chiamo ambientalisti immaginari. Quelli che non fanno mai i conti ma vivono di gesti simbolici spesso più controproducenti che utili. Un esempio? A Roma è stata chiusa la discarica di Malagrotta. Bene, andava chiusa. Solo che nel frattempo nessuno ha lavorato per trovare alternative.. Risultato? Ogni giorno 170 camion carichi di rifiuti percorrono mediamente 1400 chilometri.... All'anno fanno 180 milioni di chilometri vale a dire 60 milioni di litri di carburante.. E cosa fanno con i rifiuti coloro che li ricevono? Valgono le parole di un sindaco olandese: "Grazie agli italiani ci faremo qualche milione di docce gratis". Gratis per coloro che producono energia con i rifiuti.... Ma l'ambientalismo immaginario è contento. Anzi, gode e se ne vanta".
E proprio sugli impianti di termovalorizzazione, alla Regione Lazio si sta preparando l'ultima follia, quella di cedere l'impianto di Colleferro senza una gara europea, ma recependo la manifestazione di interesse presentata da Acea e dal misterioso Fabio Altissimi della Rida Ambiente di Aprilia. Paradosso unico forse nel mondo, Altissimi è il grande accusatore dell'ex Monopolista Manlio Cerroni finito sotto processo e del quale si prepara forse a prendere il posto. Non pago di aver ottenuto nuove autorizzazioni regionali per la quote di rifiuti da trattare, Altissimi è protagonista di una singolare cordata con Acea per acquisire il patrimonio di Gaia, l'ex consorzio chiuso e trasformato in società regionale che gestiva raccolta e trattamento di una serie di Comuni della Regione. Ovviamente in perdita.
A disegnare il nuovo scenario di chi con i rifiuti ci vuole fare soldi - mentre Roma paga per portarli fuori regione - è la stessa Regione Lazio che confessa tramite "l'ingenuo" assessore Michele Civita, confessa di aver ricevuto una manifestazione d'interesse per la gestione dei termovalorizzatori di Colleferro. E così scrive all'Anac per seguire la via migliore e cedere il pacchetto di Gaia. Se finisse in mano Acea, avremmo la spa di piazzale Ostiense nel ciclo più virtuoso e redditizio della raccolta, la Rida come nuovo gigante e all'Ama resterebbe come sempre il lavoro "sporco", e meno remunerativo: quello della raccolta. Ai romani quindi la tassa-vergogna e gli utili dell'energia prodotta e venduta ad Acea. Un programma niente male.