Roma, l'Urbanistica è morta: “Uffici deserti e pratiche ferme da due anni”
Negli uffici del Dipartimento Urbanistica de Comune di Roma tecnici fantasma e fascicoli abbandonati. La denuncia degli ex grillini
L'Urbanistica? A Roma è morta. “Restano solo le demolizioni delle baracche abusive dei Casamonica e la cura delle istanze di chi propone lo stadio e le sue mille illegittimità”.
L'atto d'accusa contro la Giunta Raggi arriva dal Tavolo della Libera Urbanistica di Roma, coordinato dall'architetto Francesco Sanvitto, fuoriuscito dal Cinque Stelle dopo anni di militanza e dopo l'attiva partecipazione alla stesura del programma elettorale.
Con un lungo e articolato post su Fb, il think tank parla chiaro: “La “Vispa Teresa” si è dimenticata che la città produttiva è quella che vive delle sue piccole imprese, quella che non è abusiva anche se è costretta ad aspettare per più di 2 anni un dovuto permesso a costruire”.
Scrive il Tavolo: “C'era una volta un Comune di 3 milioni di abitanti e c'era un Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica – PAU- La nuova Amministrazione è riuscita a smantellare gli uffici operativi , si diletta a demolire baracche abusive di qualche Casamonica ed accudisce con cura le istanze di chi propone lo stadio della Roma e le sue mille illegittimità. Il Sindaco partecipa alla presentazione di progetti dove esalta la vendita di patrimoni pubblici come sviluppo per le imprese e recupero della città (ultimo quello dei miseri 7.000 mq alla stazione Tiburtina)”.
Ed ecco cosa succede negli uffici del Dipartimento dell'Eur in tempo crocevia di faccendieri: “Ogni lunedì e giovedì mattina professionisti ed imprenditori vagano come zombie lungo i corridoi del PAU ed ogni settimana che passa vede ammucchiarsi i fascicoli sui tavoli dei pochi tecnici "istruttori" rimasti..... Non bastasse, alcuni vengono spostati e non sostituiti ed altri arrivano alla pensione lasciando scrivanie e fascicoli al destino della polvere. La stanza che osservate in foto è emblematica della situazione: Il tecnico istruttore è andato in pensione da un mese e l'Amministrazione ne era a conoscenza da almeno un anno... Ciò nonostante la macchina burocratica ha continuato ad accumulare nei suoi armadi, sulla sua scrivania e sul pavimento... le pratiche relative alle lecite domande per ottenere un legittimo permesso a costruire ed ora... nell'attesa di un sostituto di cui nessuno si sta preoccupando esse giaceranno inevase per altri mesi a venire”.
La conclusione è feroce: “Stiamo vivendo in un film dell'orrore dove chi amministra ci inonda di pubblicità auto-referenziale sulle GRANDI TRASFORMAZIONI che farà accudendo agli interessi delle imprese di prestigio (non entro nel merito delle irregolarità e privilegi urbanistici accordati) e si dimentica delle migliaia delle oneste PICCOLE OPERE che sono la vita di tutti i giorni della città che lavora e produce.. VERGOGNA”.
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