Sergio Pirozzi scende in politica: “In felpa e solo come premier”: la sfida
Il sindaco gladiatore: “Macerie ferme per cortocircuito tra Protezione Civile, Comune e Regione”
Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice in politica? “Io non indosso maglie politiche, al massimo una felpa” e se proprio la politica dovesse tirare per la felpa, l'obiettivo del sindaco gladiatore è chiaro: “Io aspiro solo a diventare premier, o mi fanno diventare premier o niente".
Lusingato da Giorgia Meloni, chiamato persino ad Arcore da Silvio Berlusconi, il primo cittadino della città vittima del terremoto cerca di mettere tra lui e le sirene della politica i problemi veri: Amatrice e i suoi morti.
Ai microfoni di Radio Cusano, Pirozzi sfida il Governo ad aumentare da 2 a 4 gli anni di esenzione dalle tasse per i residenti: “ L’emergenza è avere subito le case, le ditte dovrebbero lavorare anche di domenica per senso di appartenenza e solidarietà. Un cortocircuito tra protezione civile, Comune e Regione ha fatto sì che non ci sia stata la rimozione delle macerie. Non ci dimentichiamo che qui ci sono stati morti e dolore. Vedere ancora le macerie non fa bene”.
L'emergenza case
"Ora l'emergenza è avere le case, la consegna delle case è indispensabile, c'è bisogno di un'accelerazione – ha affermato Pirozzi - Ho chiesto alla Regione Lazio il nome dei direttori dei lavori e delle ditte, perché spesse volte di domenica non lavorano. Allora pubblico adesso il nome delle ditte, perché penso che di fronte alla solidarietà di tutti, anche una ditta che ha vinto un appalto dovrebbe dimostrare un senso di appartenenza alla propria terra lavorando anche la domenica".
Solidarietà e dignità
A proposito dell'incontro di calcio di beneficenza, avverte i “suoi “giocatori: “ La squadra dei terremotati non dovrà piangersi addosso ma rappresentare degnamente un dolore che ci accompagna”.