Roma
Stadio Flaminio posto sotto tutela. Frongia: “L'impianto tornerà ai cittadini”
La Soprintendenza di Roma annuncia la procedura di tutela dello stadio
Stadio Flaminio tra degrado ed abbandono, scatta la tutela della Soprintendenza di Roma. L'impianto, progettato sul fine degli anni '50 dall'ingegnere Pier Luigi Nervi, ufficilalmente riconosciuto come "opera singolare, che coniuga efficacemente e in modo originalissimo forma e struttura, architettura e ingegneria".
Prorietaria dell'impianto, inutilizzato ormai da anni, Roma Capitale, che accoglie con entusiasmo la notizia: "La tutela apposta alla struttura dalla Soprintendenza speciale archeologia, belle arti epaesaggio di Roma ha l'obiettivo di un suo recupero secondo criteri di qualità e controllo del processo di restauro, in quanto si garantiràsempre il pieno rispetto del progetto nerviano pur innovandolo e adattandolo ad un utilizzo contemporaneo - ha dichiarato Daniele Frongia, assessore allo Sport, politiche giovanili e grandi eventi cittadini - Restituiremo ai cittadini lo stadio così come era stato disegnato per i Giochi Olimpici del'60 ma innovandone la fruizione, rendendola moderna e polifunzionale. Proprio in tal senso incontreremo al più presto il Coni per proseguire il percorso già intrapreso lo scorso anno''.
"Siamo felicissimi di questo importante riconoscimento del valore dell'opera di mio nonno. La tutela ci permetterà di portare avantin elle migliori condizioni il piano di conservazione che stiamoelaborando per il Comune con la Sapienza e Do.Co.Mo.Mo. Italia con ilsupporto della Getty Foundation'', ha commentato Marco Nervi, nipote di Pier Luigi e presidente della Pier Luigi Nervi Project Association. "La tutela infatti consente di adeguare l'opera agli attuali standard di sicurezza statica, energetica, impiantistica e di accessibilità adottando in molti casi criteri di 'sicurezza equivalente' che, nelrispetto sostanziale delle norme, consentono una flessibilit àprogettuale adeguata alle esigenze di riutilizzo della struttura ma, al contempo, non ne compromettono le caratteristiche architettoniche, con conseguenti risparmi nei costi d'intervento'' conclude il nipote del progettista.
A questo aggiunge Daniele Frongia: ''Si sono in effetti cosi concretizzate tutte le condizioni per procedere a un recuperot rasparente e corretto della struttura sportiva. Il Comune prosegue il dialogo con potenziali investitori che potranno ora contare sulleopportunità rese possibili da un piano di recupero nel quale non saranno trascurate le esigenze di aggiornamento funzionale dell'opera, pur conservandone l'uso sportivo originario. Coni e Fir hanno manifestato pubblicamente il loro interesse e vogliono approfondire con noi le implicazioni della tutela''.
L'Assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Luca Montuori sottolinea: ''La scelta di apporre il vincolo vuole ribadire quanto sia importante garantire un progetto di recupero di qualità all'interno di un contesto urbano che permette di raccontare la storia moderna di questa città. Sempre di più nel mondo l'architettura contemporanea è una risorsa per un turismo culturale che si muove al di fuori dei circuiti tradizionali". "Valorizzare un'opera di tale prestigio - conclude -attraverso un grande progetto di recupero è un'occasione importante di riqualificazione di un'area che comprende capolavori di architettura moderna e contemporanea che dialogano tra loro all'interno di una struttura urbana di valore strategico per l'intero quadrante della città: dal Foro Italico all'Auditorium passando per il Maxxi e il Villaggio Olimpico in un contesto naturalistico eccezionale in cui sono ancora leggibili alcuni dei tratti del paesaggio originario della valle del Tevere''.