Svendopoli Ater, l’abbuffata. La Regione dimentica la legge
"E’ incredibile il silenzio della Regione Lazio di fronte all’allarme della dirigenza dell’Ater di Roma, in merito alla svendita del patrimonio immobiliare ubicato in zone di pregio che viene venduto con regole fuori mercato, rendita catastale moltiplicata per cento". La denuncia è di Donato Robilotta, già consigglier regionale e presidente Ater
"Per capire di cosa parliamo: a piazza Melozzo da Forlì un appartamento da 104 mq venduto a 89 mila euro, in via Perin del Vaga 102 mq a 81 mila euro, a via Oslavia 100 mq a111 mila euro. Ora il problema non è quello di bloccare la vendita dappertutto ma quello di modificare le norme regionali prevedendo che le case popolari nelle zone di pregio vengano vendute a prezzo di mercato".
Racconta Robilotta: "La Regione nel 2008 si era impegnata a cambiare queste norme per impedire la svendita di questo patrimonio, ma la bozza della modifica alla legge, approvata dalla commissione presieduta da Giovanni Carapella, che aveva il sostegno convinto anche dell’allora presidente dell’Ater Petrucci, non fu mai discussa dal Consiglio. Sarebbe opportuno che il Consiglio Regionale riprendesse quel testo e lo approvasse rapidamente per evitare la vergogna di svendere un grande patrimonio e mantenere l’Ater in uno stato di perenne fallimento con i bilanci che vengono risanati con soldi dei contribuenti di Roma e del Lazio che pagano le tasse più alte d’Italia".