Terremoto Amatrice, Pirozzi alza la voce: “Dignità non diventi coglionaggine”
Il primo cittadino richiama l’attenzione dall’aula della Camera: “Non ci abbandonate”
Terremoto, "L'impressione è che qualcuno ci stia abbandonando. Sono sicuro che non è così, ma io tornerò a mettere la mia fascia di sindaco solo quando avrò la certezza che nessuno ci abbandona". E’ questo l’urlo d’aiuto lanciato del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, intervenuto in aula alla Camera all’incontro con oltre 600 primi cittadini italiani.
Il sindaco di Amatrice non maschera la delusione, e ora chiede nuove idee ed immediate soluzioni per rilanciare la cittadina: “L'unico modo per avere questa certezza - continua Pirozzi – è riconoscere qualcosa a chi vive in queste terre abbandonate non dopo il terremoto, ma per 30 anni: penso a una 'no tax area', unica soluzione per far ripartire l'economia.
Perché la gente che ha subito il sisma sta pensando di non tornare più. Lentezze burocratiche e una pessima organizzazione le principali accuse di Pirozzi, che a più di due mesi dal sisma che ha messo in ginocchio la sua cittadine rincara la dose dai microfoni di Radio Cusano, lanciando un ultimatum: “Non è che la dignità è segno di coglionaggine. Io sono uno che se gli si dà una parola, poi pensa che quella parola valga. Se invece capisco che quella parola non vale più, allora parafraso il film il gladiatore, quando lui disse 'Al mio segnale scatenate l'inferno'”.
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