Roma
Turismo flop, Roma diventa capitale low cost. Boom di presenze, ma è crisi
E il Comune ripensa alla soluzione della polizia turistica
di Massimiliano Martinelli
Il turismo di Roma in mano ad abusivi, truffatori e dilettanti allo sbaraglio. Federalberghi riunisce politica ed operatori intorno ad un tavolo in occasione della 16esima edizione dell’Albergatore Day, alla ricerca di una ricetta per il rilancio del settore.
Mai così tanti visitatori nella Capitale, ma il settore del turismo non decolla. Le ultime cifre sui turisti in visita nel 2018, tra dichiarazioni e smentite, svelano un paradosso tutto romano, ma ormai da tempo denunciato dagli albergatori. Problema ormai non più prorogabile è quello dell'economia sommersa, con migliaia di alloggi "fantasma". Oltre 30mila attività che non pagano tasse, invisibili all'amministrazione, contro le 13mila in regola, affossate da una concorrenza di fatto sleale. Solo uno dei tanti fenomeni che causano la perdita di "redditività" degli operatori, che chiedono aiuto alle istituzioni. La mancanza di controlli, quindi di sanzioni, la problematica più urgente: "Vogliamo modificare la legge regionale 13 del 2007. Stiamo progettando il Piano strategico del Turismo, ma o lavoriamo in un sistema unitario o non portiamo a casa nulla - avverte l’assessore al turismo e alle pari opportunità della Regione Lazio, Lorenza Bonaccorsi, dall'evento - La vera sfida è cambiare insieme le regole, lavorare fianco e fianco e non fare i primi della classe”.
Un affondo che sembrerebbe indirizzato al collega, fronte Comune di Roma, Carlo Cafarotti, che dal palco dell’Albergatore Day assicura: “Il Comune si sta muovendo in tal senso. Abbiamo creato un nucleo di polizia 'turistica' selezionato, che controlli da vicino esclusivamente questo settore - annuncia Cafarotti - I tempi? L'obiettivo è realizzarlo entro l'anno".
Con i problemi cronici del corpo dei vigili, conditi dal segno "-15%" dei controlli effettuati nel 2018, la domanda sorge spontanea; può il Comune di Roma sopportare costi e organizzazione dei nuovi vigili turistici? "Questo esperimento era attivo anche l'anno scorso, era una piccola pattuglia smembrata e ri-assorbita - racconta Cafarotti - Da allora abbiamo assunto specialisti del settore, torneremo sull'idea e saremo operativi entro l'anno."
Il turista che oggi si trova però ad affrontare la "giungla" romana è però la categoria più a rischio, schiacciato tra truffatori, abusivi e dilettanti allo sbaraglio e praticamente "spennato" ed invogliato a non tornare più. "Se si va nella direzione del turismo di qualità questi fenomeni saranno debellati - assicura Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - In quel caso si ha gente formata, offerta qualificata e conformata. Basta ristoratori, baristi e anche vigili urbani improvvisati. Così come tassisti e Ncc. Con selezione e chiarezza si può andare verso una dimensione diversa".
"La polizia turistica? Il nome mi fa venire i brividi, preferirei 'polizia del turista'. Ben venga però gente qualificata, capace magari di parlare più lingue". La ricetta per il rilancio passa così attraverso un salto in avanti, la capacità nonché la volontà politica di investire: "Sembra che a Roma ci siano solo i Fori Imperiali e il Vaticano, per invertire la trotta dobbiamo fare in modo che il turista si trovi bene qui. Si chiama 'turismo di vita', funziona così a Parigi, Londra, Barcellona. È il fenomeno per cui chi viene, poi è invogliato a restare. A Roma purtroppo non esiste, abbiamo tanto da offrire ma nessuno dopo aver visto quello 2-3 cose".