Pillole d'Europa

Social Media e cervello, terremoti e.... l'Europa c'è

Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero

SOCIAL MEDIA E CERVELLO, TERREMOTI E SICUREZZA, ADESIONE ALBANIA E MACEDONIA DEL NORD, PROGETTI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: è vero che i social media cambiano il nostro cervello? Ludovica Fureni

Risposta: sì, è emerso in un incontro svoltosi di recente a Roma tra esperti e ricercatori di tutta Europa organizzato dalla Commissione europea Direzione Generale Connect in cooperazione con l' Osservatorio TuttiMedia/Media2000. Esperti europei sono stati invitati da Maria Pia Rossignaud , Direttrice Media Duemila, Vicepresidente Osservatorio TuttiMedia e dal prof. Derrick de Kerckhove Derrick de Kerckhove, Direttore scientifico di Media 2000, sociologo, giornalista. E’ stato un incontro suddiviso in gruppi di lavoro multidisciplinari da cui sono stati evidenziati dati e aree di ricerca transnazionali e multidisciplinari per progetti di ricerca e sviluppo tecnologico europei presenti e futuri. In particolare la Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (DG Connect) è il servizio della Commissione responsabile delle politiche dell'UE in materia di mercato unico digitale, sicurezza di Internet e scienza e innovazione digitale ed erano presenti alcuni tra i massimi livelli dei funzionari comunitari come il dott. Paolo Cesarini capo Unità Social Media della DG CONNECT.

Domanda: sono stati aperti i negoziati per l’adesione all’Unione europea della Macedonia del Nord e dell’Albania? Non si rischia di disgregare ancora di più l’Unione europea ampliando con Stati nuovi e non consolidando le sinergie con gli Stati che ne fanno già parte? Mauro Buttero

Risposta: In una risoluzione adottata di recente da parte del Parlamento europeo la maggioranza degli eurodeputati ha sottolineato che entrambi gli Stati soddisfano i requisiti per l'avvio dei negoziati. Francia, Danimarca e Paesi Bassi hanno bloccato la decisione. Si auspica una riforma del processo di allargamento ed una valutazione degli Stati candidati in base a parametri oggettivi. E’ certo un periodo difficile per l’Unione europea in cui domina il timore ingiustificato e regna il poco rispetto di dati oggettivi super partes.

Domanda: il bilancio dell’Unione europea include dei fondi per interventi relativi al cambiamento climatico? Enrica Guccerdi

Risposta: il bilancio 2020 dell’Unione europea ha aggiunto due miliardi di euro per la tutela del clima. Prevenire i cambiamenti climatici pericolosi è una priorità fondamentale per l’Unione europea. L’Europa è impegnata a ridurre drasticamente le sue emissioni di gas serra, incoraggiando nel contempo le altre nazioni e regioni a fare altrettanto. Gli obiettivi europei sono ridurre del 20% le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990; portare al 20% la quota delle energie rinnovabili nel consumo totale di energia; aumentare almeno del 27% l'efficienza energetica. Entro il 2050, l’UE intende a ridurre le proprie emissioni in misura sostanziale - dell’80-95% rispetto ai livelli del 1990 nell'ambito degli sforzi complessivi richiesti dai paesi sviluppati.

Domanda: ci sono studi europei sui terremoti anche visti i recenti casi di cronaca? Chi si occupa del post –terremoti? Troppo spesso ci sono notizie allarmistiche, non trova? Paolo Bussaro

Risposta: è uscito di recente un bel libro intitolato “I signori dei terremoti” della giornalista scientifica, socia della associazione italiana dei giornalisti scientifici UGIS, che lavora presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in cui, in forma narrativa, si riflette sul tema della comunicazione in caso di terremoti e si ricorda il prof. Enzo Boschi, che aveva fatto rinascere gli studi di geofisica in Italia, rilanciando l’Istituto nazionale di geofisica. E’ un libro che racconta fatti storici accaduti ed evidenzia l’importanza di “mettersi in sicurezza”, sapere quali sono i muri portanti della propria casa, in quale epoca è stata costruita, quali normative rispetta. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) è il Centro di Competenza del Sistema Nazionale di Protezione Civile che si occupa della sorveglianza sismica del territorio nazionale. Al suo interno il Dipartimento Terremoti, tramite le proprie reti di monitoraggio multidisciplinari, raccoglie dati su una vasta gamma di fenomeni geofisici e utilizza tali dati per i propri studi. Attività di particolare rilievo sono la promozione dell’innovazione nel monitoraggio, nella raccolta dei dati, nella loro analisi in tempo reale. A livello europeo sono stati stanziati di recente oltre trenta milioni di euro a titolo del Fondo di solidarietà dell'UE (FSUE). E’ stato modificato il regolamento riguardante la politica di coesione 2014-2020 per finanziare totalmente (senza cofinanziamento nazionale) le operazioni di ricostruzione nell'ambito di programmi dei fondi strutturali a seguito di terremoti. Si introduce la possibilità di finanziare totalmente le operazioni di ricostruzione, compreso il restauro del patrimonio culturale, attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). L’intervento del fondo nel terremoto dell’Aquila, pari a 494 milioni di euro, è stato a lungo il più rilevante, fino a quando questo triste primato non fu superato prima dall’intervento dopo il terremoto che colpì l’Emilia e poi da quello dell’Italia centrale che colpi Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Tra le opere realizzate all’Aquila con i fondi della solidarietà europea, ci sono il progetto C.A.S.E. e il progetto M.A.P., abitazioni e moduli abitativi provvisori per accogliere 15mila sfollati. Così come con i fondi Ue sono state realizzate diverse scuole. Inoltre il programma europeo Copernicus garantisce l'osservazione e il monitoraggio regolari dell'atmosfera, degli oceani e delle superfici continentali, fornendo informazioni affidabili, convalidate a sostegno di una vasta gamma di applicazioni e decisioni ambientali e di sicurezza. Punta ad affinare un servizio di supporto alla risposta alle emergenze per far fronte alle catastrofi naturali, per esempio ai rischi legati alle condizioni climatiche (quali tempeste, incendi, inondazioni), ai rischi geofisici (quali terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche, frane e cedimenti), ai disastri provocati dall'uomo e alle emergenze umanitarie e civili.

Domanda: mio figlio adolescente, 16 anni, è molto preoccupato per il cambiamento climatico e con dei suoi amici sta realizzando presso il suo istituto tecnico una app interessante a chi potrebbe parlarne nelle istituzioni europee? Palmira Vicari

Risposta: può candidarsi e partecipare alla selezione nazionale del concorso europeo “I giovani e le scienze 2020” che premia studenti di età compresa tra i 14 ed i 21 anni che abbiamo realizzato studi, ricerche e/o prototipi, invenzioni in vari campi tra cui anche il settore dell’ambiente, potrà così vincere sino a settemila euro, entrare in contatto con centri di ricerca, vincere magari la partecipazione ad uno dei contest scientifici correlati al concorso EUCYS della Commissione europea. Il bando si scarica al sito della Federazione nazionale delle associazioni scientifiche e tecniche (fast.mi.it/gs2020/gs2020.htm) e la scadenza è il 24 gennaio 2020.