Il Sociale
Anziani, perdono la casa e vanno a vivere in un camper. La storia
Tommaso e Donatella, 70 e 65 anni, vivono nella loro "casa con le ruote" nella periferia romana di Torre Angela
Dopo una vita da falegname e da parrucchiera, Tommaso e Donatella, 70 e 65 anni, oggi sono pensionati. Il fotografo Fabio Moscatelli li ha incontrati nella loro "casa con le ruote" nella periferia romana di Torre Angela. “La porta è sempre aperta. E la macchinetta del caffè sempre pronta”
“The right place”, che vuol dire “Il posto giusto”. In altre parole, in condizioni normali, la propria casa. Che però non è sempre una casa, ma può essere – e per tanti, sempre più spesso, lo è – un camper, una roulotte, perfino un’automobile. Perché la crisi porta via i soldi per l’affitto e qualcuno è costretto a rinunciare, dopo una vita, anche alle proprie quattro mura.
Tommaso e Donatella sono tra questi: Fabio Moscatelli li ha incontrati, nella periferia romana di Torre Angela, con la loro “enorme dignità” nel loro piccolo camper, “dopo due anni trascorsi addirittura in macchina”. E i loro volti e la loro storia hanno colpito l’obiettivo della sua macchina fotografica. In altri tempi, avrebbero impressionato la sua pellicola, ma oggi si sono incise, invece, nella memoria della sua fotocamera, oltre che naturalmente nella sua propria memoria. E sono diventate una galleria fotografica, “The right place”, pubblicata sul sito del giovane fotografo romano, che abbiamo già conosciuto per il “Quaderno del tempo libero” di Gioele e che oggi ci racconta questo suo nuovo progetto.
“Ho dato questo titolo al progetto perché Tommaso e Donatella hanno da sempre dimostrato un'enorme dignità pur vivendo in condizioni di estrema difficoltà; per due persone come loro, che hanno addirittura vissuto in macchina per due anni, qualsiasi posto può essere in qualche modo considerato quello giusto per come sanno viverlo”. Le foto “sono scattate in un perimetro estremamente limitato: il loro camper a Torre Angela, estrema periferia romana. E nei pochi spazi circostanti. Seppure limitata come realtà, mi ha offerto davvero tanti spunti”.
Moscatelli è entrato dentro il mondo di Tommaso e Donatella e ci è rimasto per tre anni, prima di dare alla luce il progetto: “Li ho conosciuti circa tre anni fa, quando passando davanti al loro camper mia figlia Syria, di 6 anni, disse che aveva visto una casa con le ruote. Abitiamo poco distante, così il giorno dopo, incuriosito, andai a bussare e fui immediatamente accolto con piacere. Dopo qualche giorno di frequentazione, illustrai loro il mio progetto e partimmo per arrivare a ‘The Right Place’”.
Tommaso e Donatella hanno 70 e 65 anni, pensionati entrambi, ex falegname lui, ex parrucchiera lei. “Da 10 anni vivono in queste condizioni, dopo che la casa popolare loro assegnata venne occupata. Non c’era possibilità di recuperarla, non si poteva provvedere ad uno sgombro coatto, con tutto che Tommaso è diabetico: e la casa era stata assegnata proprio per questo. Non hanno però voluto accettare l'ospitalità dei figli, per non gravare sulla loro famiglia, per non essere di troppo. E così gli stessi figli, per non vederli vivere in macchina, hanno regalato loro questo camper. Perché fosse la loro nuova casa”.
Tommaso e Donatella, abbandonati dalle istituzioni, non sono però lasciati soli dagli abitanti della zona: “la gente del quartiere li ha praticamente adottati – racconta ancora Moscatelli - Tanti si fermano da loro per un caffè e una chiacchierata: e la compagnia è un'ottima medicina”. Moscatelli però ha scelto di restringere il più possibile l’inquadratura: “ho preferito soffermare la mia attenzione su loro due e sul loro piccolo microcosmo. Ciò che mi ha maggiormente colpito è lo spirito di queste due persone; sempre con il sorriso sulle labbra, la porta del camper sempre aperta e una macchinetta del caffè sempre pronta. Ci sono stati attimi di scoramento, ma in tre anni di frequentazione non ricordo lacrime, solo tante risate”.
Ora Tommaso e Donatella sono lì ad aspettare, nel loro camper, sperando di riuscire a “scalare presto le graduatorie e avere finalmente una nuova casa, ma senza ruote questa volta. Però la burocrazia non aiuta e i tempi non sono in alcun modo prevedibili”. Tre aggettivi per definire la loro condizione? “Assurda, inimmaginabile, straordinariamente umana. Oggi mia figlia chiama ‘nonni’ Tommaso e Donatella, che hanno aggiunto una nipote ai loro due naturali; e per conquistare la fiducia di un bambino, loro hanno dimostrato di essere dei giganti di umanità e dignità!”.
Da Redattoresociale.it