F1, Hamilton superstar conquista la 50esima pole in Australia
Cambiano le qualifiche, non i risultati: Mercedes imprendibili e Ferrari ancora a inseguire. E il nuovo format a eliminazione progressiva si rivela un flop. Sul cielo di Melbourne splende finalmente il sole e sulla pista asciutta dell'Albert Park la musica e' sempre la stessa. Anzi, a dirla tutta, le due Frecce d'Argento vanno anche piu' forte di quanto ci si potesse aspettare.
Lewis Hamilton centra la 50esima pole in carriera (l'ultima risaliva a Monza nello scorso settembre durante il campionato mondiale 2015 poi vinto dallo stesso britannico), traguardo raggiunto nella storia solo da Michael Schumacher e Ayrton Senna, e lo fa abbassando di due secondi e mezzo il tempo dello scorso anno. Per la terza volta di fila in pole a Melbourne, la quarta negli ultimi cinque anni, il pilota anglo-caraibico della Mercedes avra' domani al suo fianco Nico Rosberg, di 360 millesimi piu' lento, ma l'ultima manche delle qualifiche e' stata una mezza farsa. Oggi debuttava infatti il nuovo format, che prevedeva l'eliminazione via via dei piloti piu' lenti (7 nella Q1, col primo dopo 7' e poi ogni 90", altri 7 nella Q2 con la prima esclusione dopo 6' e ancora ogni 90") perche' si arrivasse all'ultima manche con gli 8 piu' veloci fino alla bagarre a due per la pole nell'ultimo minuto e mezzo. Ma la realta' e' stata ben diversa.
Se e' vero che nel primo segmento la grande novita' di questo 2016 tutto sommato ha funzionato, con tutte le macchine in pista a darsi battaglia e un'esclusione eccellente come quella di Kvyat, gia' la Q2 e' stata meno interessante ma il peggio doveva ancora arrivare. A cinque minuti dalla bandiera a scacchi erano rimaste solo le due Mercedes a giocarsi la pole, con gli altri big che hanno preferito rimanere nei box per risparmiare un set di gomme. E a due minuti e mezzo dalla fine Hamilton poteva gia' festeggiare. "Fanno schifo", il commento di Vettel sulle nuove qualifiche; "una mersa", e' andato giu' duro Ecclestone, con piloti e team principal unanimi nella bocciatura. I risultati passano quasi in secondo piano anche perche' vere sorprese non ce ne sono. La Ferrari si conferma l'unica in grado di rivaleggiare con le Mercedes anche se il gap resta ancora piuttosto ampio, al di la' degli oltre otto decimi che separano Hamilton da Vettel, terzo ma con un solo giro nella Q3. "Mi aspettavo di essere piu' vicino", ha confessato il tedesco, in seconda fila assieme a Kimi Raikkonen. Ma entrambi contano di poter ridurre il gap in gara: "abbiamo elevate speranze per domani, la stagione e' lunga e abbiamo un grosso potenziale", assicura ancora l'ex Red Bull mentre per il finlandese ci sono "buone opportunita' di recuperare posizioni".
Si fanno notare le due Toro Rosso, con Max Verstappen quinto e Carlos Sainz settimo, separate dalla Williams di Felipe Massa (solo 11esimo Bottas, fuori nella Q2), quarta fila con l'ottavo tempo per Daniel Ricciardo, che tiene viva la Red Bull dopo la delusione Kvyat. Seconda manche fatale per McLaren e Renault (bravo Palmer, 14^ all'esordio) anche se tutti e quattro i piloti, anticipando quanto sarebbe successo nell'ultima, snobbano il secondo tentativo per passare il turno. Eliminati nella Q2 anche le Force India mentre i primi a rimanere esclusi a inizio qualifica, mentre erano ancora ai box, sono stati i due piloti Manor Pascal Wehrlein e Ryo Haryanto (che partira' ultimo per la penalizzazione di tre posizioni dopo l'incidente con Grosjean nelle ultime libere), seguiti dalle Haas e dalle Sauber.