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Pensioni, Ape volontaria: l'annuncio. Giovani, Ape... RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni, Ape volontaria: l'annuncio di Gentiloni. RIFORMA PENSIONI NEWS


L'APE volontaria dovrebbe arrivare entro l'estate. Lo ha spiegato il premier Paolo Gentiloni al TG1. "Dobbiamo tradurre i numeri positivi in riduzione delle diseguaglianze", ha detto. Riferimento anche alla 14ma in arrivo per la prima volta a molti pensionati. C'è molta attesa sull'Ape volontantaria, visto che diversi aspiranti pensionati non avevano potuto accedere all'APE sociale o alla Quota 41. I ritardi sui decreti attuativi hanno però creato molto caos su questo fronte.

Pensioni: Cgil, il 4 sul tavolo garanzia per giovani e eta'. Riforma pensioni i temi caldi

Le priorita' che i sindacati porranno al governo nell'incontro 'tecnico' sul sistema previdenziale, fissato il 4 luglio, sono le Pensioni contributive di garanzia per i giovani e la modifica della legge che impone la revisione dell'eta' pensionabile in relazione alle aspettative di vita. Lo riferisce all'Agi Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. "Dobbiamo dare risposte ai giovani che hanno carriere fragili e discontinue. Lo strumento non e' certo il ricorso alla previdenza complementare, perche' chi non riesce a costruire il primo pilastro non puo' neanche costruire il secondo". Ghiselli ritiene quindi che il tema non sia quello di adottare modelli flessibili nella previdenza integrativa, come indicherebbe il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi dalle colonne di Repubblica, riferendosi alla Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita) voluta da Matteo Renzi. La proposta dei sindacati e' di introdurre "meccanismi di carattere solidaristico nel sistema contributivo imperniato sulla previdenza pubblica". "Si tratta - spiega Ghiselli - di premiare la presenza e l'attivita' nel mondo del lavoro, non di dare a tutti una pensione minima garantita. A chi e' disoccupato e segue un periodo di formazione, chi ha il part time, chi fa lavori di cura, chi ha contributi bassi come collaboratori, lavoratori pagati con i voucher, colf che lavorano poche ore: a tutti costoro va valorizzato un periodo contributivo ulteriore". Tutto cio' a carico della fiscalita' generale. "L'intervento e' a carico dello Stato ma il meccanismo che proponiamo costa meno della pensione minima per tutti e degli interventi assistenziali di soccorso alla poverta'. Inoltre, e' un sistema virtuoso contro l'evasione contributiva, perche' i contributi troppo bassi per maturare una pensione vanno di fatto perduti".

PENSIONI E L'INCREMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE

L'altro nodo che i sindacati vogliono sciogliere e' quello dell'incremento dell'eta' pensionabile, che verrebbe deciso da un decreto 'direttoriale' del ministero dell'Economia di concerto con il Lavoro in caso di innalzamento delle aspettative di vita da parte dell'Istat: "Chiederemo che sia modificata la legge", spiega Ghiselli. Martedi' dovrebbe pero' anche partire il confronto sulla cosiddetta 'fase 2' dell'intesa tra sindacati e governo, centrata sulla previdenza complementare. Gli obiettivi sono estendere le adesioni e favorire gli investimenti dei fondi nell'economia reale. "Temi importanti ma le urgenze sono altre", sottolinea il sindacalista. "Riteniamo che occorra introdurre il riconoscimento contributivo del lavoro di cura", modificando i coefficienti di trasformazione per consentire a chi ha sospeso il lavoro per accudire un familiare, di avere i contributi necessari per andare in pensione. Altri punti di discussione sono le modifiche all'Ape social per quanto riguarda i lavoratori edili, i disoccupati e altre categorie di persone che svolgono lavori gravosi; la diversificazione delle speranze di vita per tipologia di lavori svolti; le norme sull'anticipo pensionistico laddove si consente di andare in pensione a chi ha maturato un assegno di 2,8 volte la pensione minima ("e' discriminante, cosi' possono anticipare la pensione solo quelli che hanno redditi alti"); il meccanismo di rivalutazione ("chiediamo di adottare meccanismi a scaglioni"). "Speriamo di ottenere delle risposte precise e concrete dal governo - conclude - che abbiano ricadute sulla manovra del prossimo anno".

PENSIONI: DAMIANO, BENE QUATTORDICESIMA MA C'ERA GIA' CON PRODI

"Nel tempo della politica superficiale, nel quale basta mettere il proprio marchio ai risultati, siamo convinti che serva qualche approfondimento. La quattordicesima ai pensionati più poveri viene erogata dal 2008. È stata una decisione del Governo dell'Unione, quando Prodi era Presidente del Consiglio e io ministro del lavoro, ed è il frutto positivo della concertazione dell'epoca. Anche quest'anno verrà pagata, e sarà il decimo consecutivo". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Non è, dunque - prosegue - una misura del Governo Renzi. A Renzi va reso il merito di aver dato continuità a quella scelta e di averla migliorata, alzando la soglia di chi la può percepire dai 750 ai 1.000 euro mensili. E di averlo fatto contro il parere di molti, a partire dal Presidente dell'Inps Boeri". "A noi, commissione lavoro della Camera -continua Damiano - insieme a Cgil, Cisl e Uil, va dato il merito di aver fatto una battaglia senza esclusione di colpi per questo obiettivo e di aver convinto il Governo". "Risultato del quale, insieme a Renzi, siamo orgogliosi. È questo l'esempio classico che dovrebbe insegnare a sostituire l'io con il noi. Almeno per questa volta. Buona quattordicesima a tutti", conclude.


Pensioni quattordicesima: a chi spetta e quando arriva. Tutte le info


Pensioni, Boeri: C'è problema generazionale. RIFORMA PENSIONI ALLARME GENERAZIONI

Non solo Papa Francesco contro le Pensioni d'oro e "la società stolta e miope che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare". Anche il presidente Inps Tito Boeri, e non da oggi, accende i riflettori sul tema. Sulle Pensioni "c'è un problema generazionale molto forte nel nostro Paese", ammette nel corso di un'audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera.L'occasione è l'esame da parte della prima commissione di Montecitorio della proposta di legge costituzionale presentata dal presidente Andrea Mazziotti che introduce all'art. 38 della Costituzione il principio di equità generazionale delle Pensioni.


PENSIONI, INPS E L'ALLARME DI BOERI


I numeri presentati da Boeri parlano chiaro: sono i giovani fino a 17 anni, e in generale fino a 34, con punte che superano il 10% della popolazione, a rientrare più delle altri classi di età in quella che viene definita 'povertà assoluta', mentre a loro vengono destinate solo le briciole delle risorse. La spesa complessiva delle prestazioni previdenziali per gli under 40 è pari al 4%, mentre l'88% va agli over 60. Stesso discorso vale per i sussidi di disoccupazione che vanno per il 64% agli over 40. Nel frattempo la percentuale di poveri under 35 negli ultimi 5 anni è più che raddoppiata. "E' importante - ha sottolineato Boeri - che la Costituzione faccia esplicita menzione del rapporto tra le generazioni, in termini di equità e solidarietà, e questa legge va in questo senso". Quando si valutano provvedimenti di riforma sulle Pensioni, è l'inciso del presidente Inps, le relazioni tecniche "guardano spesso al breve periodo, ma sulle riforme previdenziali dobbiamo sempre guardare al lungo periodo. Bisogna guardare che cosa accadrà alle generazioni future e quale sarà l'onere per le generazioni future".Oltre alle Pensioni d'oro, definite uno scandalo persino dal Papa - è invece l'appello di Mazziotti, autore della proposta di legge sottoscritta circa 50 parlamentari di maggioranza e opposizione - dobbiamo pensare alle Pensioni di carta. I dati illustrati dal presidente Boeri raccontano di un sistema di welfare spaventosamente sbilanciato a favore dei vecchi di oggi e a svantaggio dei giovani di oggi e dei vecchi di domani. Nessuno vuole tagliare le Pensioni agli anziani, come qualcuno va dicendo, vogliamo semplicemente obbligare la politica ad alzare lo sguardo al futuro e pensare ai giovani quando decide di Pensioni e di welfare".


Pensioni: aumento età pensionabile, ora è guerra. RIFORMA PENSIONI NEWS CHOC - Sindacati furiosi

Si riaccende la mischia tra governo e sindacati sulle PENSIONI. Ad innescare un nuovo allarme l'indiscrezione dei giorni scorsi sulla possibilità che l'età di pensionamento, legata alle aspettative di vita dei lavoratori, avrebbe potuto, per effetto di un automatismo previsto per legge, subire un ritocco all'insù. Un'eventualità che ha gelato Cgil, Cisl e Uil che avevano appena dato il via libera all'Ape social, il pensionamento anticipato per lavoratori svantaggiati, con cui di fatto il governo aveva rimesso mano ai vincoli previsti dalla riforma Fornero, sempre osteggiata dai sindacati. Il fronte dunque ritorna caldo e Cgil Cisl e Uil, in procinto di aprire la fase due del confronto sulle PENSIONI con l'esecutivo con cui parlare di previdenza ma sopratutto delle PENSIONI degli attuali under 30, tornano a ricompattarsi e a dare l'altolà al governo. Teatro della nuova intesa il congresso Cisl che ha sancito di fatto l'avvio di una strategia unitaria non solo sulle PENSIONI ma anche sul fisco.


Pensioni: aumento età pensionabile, ora è guerra. RIFORMA PENSIONI NEWS CHOC - Cgila, Camusso attacco


A dare il là il leader Cgil, Susanna Camusso, che dal palco dell'assise cislina mette in guardia il governo. "Attenzione che l'aumento dell'età pensionabile suonerebbe come un gigantesco schiaffo ai lavoratori e determinerebbe una rottura difficile da colmare", avverte, accusando il governo "di mancanza di coerenza" con quanto fatto e garantito solo pochi mesi fa. Per questo, annuncia, il sindacato "ha il dovere collettivo di mettere in campo tutti gli strumenti perché nello scorcio di legislatura si blocchino gli automatismi e si comincino a dare risposte concrete alle prospettive del sistema previdenziale".


Pensioni: aumento età pensionabile, ora è guerra. RIFORMA PENSIONI NEWS CHOC - Cisl con la Camusso


Un 'dovere' raccolto appunto dalla Cisl di Annamaria Furlan che dal congresso uscirà riconfermata. "Sono assolutamente d'accordo" con Camusso perché "non è assolutamente pensabile un ulteriore aumento dell'età pensionabile. Serve invece una profonda rivisitazione del meccanismo di adeguamento alle aspettative di vita", dice rilanciando l'invito al governo di dare concreta attuazione a quella fase due del confronto sempre promesso ma mai concretizzato con cui "assicurare una pensione dignitosa ai giovani e il ripristino di meccanismi seppur parziali di aumento e di scatti per le PENSIONI in essere", conclude.


Pensioni: aumento età pensionabile, ora è guerra. RIFORMA PENSIONI NEWS CHOC - Anche la Uil con Cgil e Cisl


E d'accordo è anche la Uil di Carmelo Barbagallo. "Siamo contrari a ripristinare l'automatismo . Ci sembra ridicolo aumentare ancora l'età pensionabile bisogna invece guardare a cosa fa l'Eropa su questo tema", dice. Ma la ritrovata unità sindacale si estende anche ad un altro dossier caldo sul tavolo del governo: il fisco. Cgil Cisl e Uil infatti intendono chiedere una riforma fiscale ormai ""doverosa, possibile e necessaria", per dirla con Furlan, anche se nei particolari la visione continua ad essere diversa. La Cgil, infatti, insiste su una "tassazione delle rendite" con cui finanziare l'intervento di detassazione del lavoro senza perdersi dietro ad "insufficienti nuovi tagli del cuneo fiscale" o a nuove decontribuzioni sulle assunzioni mentre la Cisl insiste sul taglio Irpef per lavoratori dipendenti e pensionati. L'intento però resta comune. "Sono contenta che sia Camusso che Barbagallo abbiano colto l'esigenza di una piattaforma comune. Oggi infatti lo squilibrio è troppo forte visto che oltre il 90% dell'erario si basa sulle tasse pagate dai pensionati e dai lavoratori", commenta infatti Furlan. Ed è Barbagallo a ricordare a tutti come "le cose buone sono quelle che abbiamo fatto unitariamente. Mentre in tutto quello che non abbiamo mai realizzato eravamo da soli".

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