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Pensioni di vecchiaia: aumenta l'età? Ecco come e quando. Pensioni news

PENSIONI, DAL 2023 PENSIONE DI VECCHIAIA OLTRE I 67 ANNI? PENSIONI NEWS

Quota 100 pensioni non è l'unico fronte aperto nel medio periodo per quanto concerne la previdenza. Attenzione anche alla pensione di vecchiaia ordinaria che attualmente permette di uscire dal lavoro a 67 anni di età con 20 anni di contributi (mentre la pensione anticipata contributiva: 20 anni di contributi e 64 anni e 3 mesi di età). Per il biennio 2021-2022 la situazione è cristallizzata perché l'Inps ha bloccato l'aumento dell'età per andare in pensione (in quanto l’aumento della speranza di vita è stato molto basso). Il discorso si pone in vista del primo gennaio 2023 quando riprenderà l'adeguamento dell'età pensionabile alla speranza di vita e il compimento de 67 anni potrebbe non bastare più per andare in pensione e uscire dal mondo lavorare. Il meccanismo che verrebbe rimesso in moto è che ogni due anni l’età pensionabile aumenta di tre mesi in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita Istat. Fermo restando i requisiti ex legge Fornero, nel 2023 serviranno dunque 67 anni e 3 mesi, poi nel 2025 67 anni e 6 mesi e nel 2027 67 anni e 9 mesi. Di questo passo si arriverà un giorno a 70 anni per andare in pensione. A meno che, da qua al 2022, non venga fatta una nuova legge che freni gli adeguamenti o si arrivi a realizzare una nuova riforma pensioni.

Pensioni quota 100 addio: cambia tutto per le pensioni anticipate. Pensioni News

Quota 100 pensioni va verso il suo capolinea: ormai meno di un anno e mezzo alla fine del triennio di sperimentazione. La crisi economica legata al coronavirus ha causato danni che potrebbero farsi sentire anche sulle pensioni e dunque su quota 100 il cui futuro era oggetto di discussioni già da prima della pandemia. Cosa accadrà? Quali scenari nella riforma pensioni che verrà? Si è parlato di introdurre una pensione anticipata esclusivamente basata sui contributi versati, ma la cosa crerebbe un grande danno per per chi ha lavorato in modo discontinuo. Aumentare l’età pensionabile non sembra tema di riflessione: il governo non dà segni di pensarci, i sindacati sarebbero contrari. Un'ipotesi interessante sulle pensioni è stata lanciata dal segretario federale della UIL Domenico Proietti: introdurre una flessibilità intorno ai 62 anni. Non solo. L''idea è anche di estendere il beneficio della quattordicesima alle pensioni fino a 1.500 euro mensili. Ecco comunque a seguire i dettagli sul dibattito legato a riforma pensioni e mondo post quota 100 pensioni di queste ultime settimane.

PENSIONI QUOTA 100, SALVINI: "FRUITA DA 300MILA ITALIANI". RIFORMA PENSIONI NEWS

Quota 100 pensioni è stata un successo: lo spiega Matteo Salvini che ha creduto fortemente sulla riforma del pensionamento anticipato ai tempi del governo Lega-M5S e che in questi mesi all'opposizione ha semrpe difeso questa formula quando si è ipotizzato di mandarla... 'in pensione'. "Grazie a Quota 100 sono gia' 300mila gli italiani che hanno fruito della possibilita' di andare in liberta' e centinaia di migliaia di giovani hanno iniziato a lavorare". Cosi' Matteo Salvini, in una diretta facebook per presentare la rivoluzione fiscale proposta dalla Lega.

PENSIONI QUOTA 100, MATTEO SALVINI: "TRA RIFORME DI CUI VADO PIU' ORGOGLIOSO". RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni: Salvini, quota 100 tra riforme vado piu' orgoglioso - "'Quota 100' e' una delle riforme di cui vado piu' orgoglioso, anche perche' e' una scelta, non un obbligo, che abbiamo messo in mano ai lavoratori". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini intervenendo alla presentazione del libro di Claudio Durigon e Massimo Garavaglia 'La liberta' di andare in pensione'. "Sono circa 300mila le persone che in base alla scellerata legge Fornero avrebbero dovuto continuare a lavorare per diversi anni e grazie a questa rivoluzionaria iniziativa hanno riconquistato anni di vita", ha sostenuto. Quota 100 PENSIONI "e' molto attuale ora in tempo di Covid-19", ha sostenuto Durigon. 

Pensioni: Uil, intervenire subito per rivalutazione 

PENSIONI: UIL AL GOVERNO: "STERILIZZARE EFFETTI CADUTA PIL SULLE PENSIONI FUTURE" - In tema di pensioni, Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) spiega: "Il Governo deve sterilizzare subito gli effetti negativi che la caduta del Pil ha sulle Pensioni future. Se da una parte la rivalutazione del montante contributivo dei futuri pensionati non puo' essere inferiore all'1%, a seguito delle modifiche del 2015, e' altresi' vero che eventuali differenze saranno recuperate negli anni successivi con effetti negativi sul futuro previdenziale dei lavoratori. Parallelamente gli effetti della crisi impatteranno anche sulla rivalutazione delle Pensioni in essere". Per questo, la Uil "chiede da subito al Governo di intervenire sia per il calcolo della rivalutazione del montante contributivo sia per l'individuazione dell'indice di rivalutazione delle Pensioni erogate. Questo e' un primo modo concreto di aiutare i pensionati presenti e futuri".

PENSIONI GIUGNO pagate a maggio: ecco tutti i dettagli. Pensioni news

Pensioni di giugno disponibili in Posta già a fine maggio. Come nei due mesi precedenti anche a giugno per i pensionati sarà possibile anticipare il ritiro dell’assegno in contanti presso gli uffici postali italiani qualche giorno prima rispetto alla data bancabile. Seguendo lo schema adottato per i pagamenti dei due mesi precedenti, anche per il mese di giugno il pagamento delle pensioni in contanti avverrà con la divisione per cognomi nelle giornate dal 26 al 30 maggio. Salvo diverse indicazioni che dovessero giungere nei prossimi giorni, il 26 maggio si pagherà dalla lettera A alla B, il 27 maggio dalla C alla D, il 28 maggio dalla lettera E alla K, il 29 maggio dalla L alla P e infine il 30 maggio dalla lettera Q alla lettera Z.

L’accordo sulle pensioni, raggiunto fra Inps e Poste Italiane è nell'ottica di evitare assembramenti e code davanti agli sportelli e consentirà di fornire la liquidità ai pensionati qualche giorno prima del previsto. Accordo valido solo per chi ritira i soldi in contanti presso gli uffici postali. Per tutti gli altri pensionati che hanno l’accredito in conto corrente o su libretto di risparmio, la data bancabile prevista è il 1 giugno 2020. Poste Italiane fa sapere che tutte le pensioni verranno accreditate con valuta 26 maggio 2020. Per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution i soldi saranno quindi disponibili da tale data e potranno essere prelevati presso gli oltre 7,000 sportelli Postamat. Come per aprile e maggio resta valido anche l'accordo tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri, una convenzione per cui i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri. Il servizio non potrà essere reso a coloro che abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione, abbiano un libretto o un conto postale o che vivano con familiari o comunque questi siano dimoranti nelle vicinanze della loro abitazione. 

PENSIONI QUOTA 100? FLESSIBILITA' A 62 ANNI? Cosa cambierà. Riforma pensioni news

Quota 100 pensioni e poi? Cosa accadrà dopo la fine di questo modello di pensionamento anticipato? Il dibattito sta ripartendo dopo lo stop per l'emergenza coronavirus. Secondo Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni". Ma andiamo a vedere la situazione e le ipotesi in campo legate alla riforma pensioni.

PENSIONI QUOTA 100 DOPO IL CORONAVIRUS: COSA CAMBIA. Riforma pensioni news

Quota 100 PENSIONI va verso la la fine, poco più di un anno a mezzo e questa forma di pensionamento anticipato (62 anni più 38 di contributi) chiuderà la sua finestra triennale (era nata con il governo Lega-M5S). Cosa ci sarà dopo, anche alla luce della crisi economica di questi mesi? Al momento siamo alle ipotesi, perchè la pandemia di coronavirus ha fermato, o quantomeno rallentato il confronto tra le parti sociali. Tra le ipotesi per il post Quota 100 PENSIONI potrebbe esserci l'introduzione della PENSIONE ANTICIPATA TOTALMENTE CONTRIBUTIVA. Una misura che penalizzebbe però quei lavoratori che hanno avuto dei lavori discontinui. Secondo quanto riporta trend-online.com, "al vaglio vi è anche l'ipotesi di innalzare l'età pensionabile: questa proposta, però, non avrebbe il beneplacido delle parti sociali, che si stanno opponendo perché sarebbe troppo penalizzante per i lavoratori". Oppure un sistema pensionistico che si appoggi anche sui fondi pensioni, con agevolazioni a carico dello Stato. Interessante in tema di riforma pensioni però l'intervento delle scorse ore del segretario confederale della Uil, Domenico Proietti nell’audizione presso la Commissione Lavoro del Senato. Secondo Proietti urge introdurre una flessibilità “intorno a 62 anni. Si tratta di un intervento che oltre a riallineare il sistema previdenziale italiano a quello che avviene in Europa, si configura come uno strumento importante per garantire una tutela alle persone che saranno espulse dal mercato del lavoro a causa delle conseguenze economiche del coronavirus”. Non solo. Proietti ritiene “necessario, nell’ambito dei molteplici interventi di sostegno ai redditi, prevedere una misura a favore delle pensioni in essere, estendendo il beneficio della quattordicesima a quelle fino a 1.500 euro mensili”.

Pensioni, giù pensioni nonostante Quota 100. I dati Istat

All'interno delle prestazioni previdenziali, sono sempre le pensioni la componente piu' onerosa, con una spesa che assorbe da un massimo del 90,7% nel 2002 a un minimo dell'86,6% nel 2019 (pari a 275,1 miliardi); il peso relativo assunto nel 2019 e' il piu' basso dal 1995, nonostante la spesa aggiuntiva dovuta alla misura denominata 'Quota 100' (circa 2,1 miliardi di pensioni, piu' altri 600 milioni circa di Tfr). E' quanto rileva l'Istat nel report 'La protezione sociale in Italia e in Europa' La riduzione della quota per pensioni - spiega l'Istat - e' stata controbilanciata da una crescita nel tempo delle liquidazioni per fine rapporto di lavoro e, soprattutto, delle indennita' di disoccupazione, che hanno raggiunto il livello massimo di spesa nel 2019 (12,6 miliardi), mentre la spesa per la Cassa integrazione guadagni (cig) e' ritornata a livelli molto bassi, analoghi a quelli precedenti la crisi economica del 2009 (849 milioni). Le indennita' di disoccupazione e le spese per la Cig sono destinate a crescere nel 2020 per effetto dei decreti emanati per il sostegno al reddito dei lavoratori a seguito della chiusura delle attivita' economiche per l'emergenza Covid-19

Pensioni Quota 100 frenano gli anticipi nel primo trimestre. PENSIONI NEWS

Le Pensioni liquidate dall'Inps nel primo trimestre del 2020 sono 157.038 con un importo medio pari a 1.128 euro. Lo rende noto l'Inps nell'Osservatorio flussi di pensionamento. Frena il numero delle Pensioni anticipate: il peso delle Pensioni anticipate (55.085) sulle pensioni di vecchiaia (54.009) che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all'anno precedente sia per l'aumento dell'eta' legale sia per l'introduzione della "Quota 100", ritorna nel primo trimestre 2020 a livelli piu' bassi arrivando a una quasi parita' tra Pensioni di anzianita' e di vecchiaia liquidate.  Il rapporto tra le Pensioni di invalidita' e quelle di vecchiaia del primo trimestre 2020, aggiunge l'Inps, si presenta piu' che dimezzato rispetto a quello dell'intero anno 2019: tale diminuzione e' imputabile congiuntamente all'aumento del numero delle Pensioni di vecchiaia liquidate nel primo trimestre del 2020, che non subisce piu' il suddetto blocco dell'anno precedente e la diminuzione costante negli anni del numero delle Pensioni di invalidita'. La percentuale delle Pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019, un valore superiore di 5 punti passando da 96 a 101, con il sorpasso nel primo trimestre del 2020 delle prime sulle seconde. A livello territoriale il peso percentuale delle Pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta sostanzialmente il medesimo (50% nel 2019 e 51% nel primo trimestre 2020).

Pensioni: Cisl, rafforzarle per esigenze protezione sociale. Pensioni news 

"L'Inps nel "Rapporto sui flussi di pensionamento" fa sapere che il numero delle Pensioni anticipate dei lavoratori dipendenti e' passato dalle 7.224 del primo trimestre 2019 al 16.366 del primo trimestre 2020. Questo dato non ci stupisce, dal momento che nel frattempo e' entrata in vigore la pensione con "quota 100" che, pero' ha cominciato ad essere liquidata dal 1 aprile 2019 e solo per il settore privato". Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. "Sono invece interessanti per noi altri dati, ad esempio che nel primo trimestre 2020 sono 11.130 le donne hanno ottenuto la pensione anticipata a fronte di 23.557 maschi, cioe' le donne sono il 32% del totale mentre per le Pensioni di vecchiaia nello stesso periodo la percentuale e' del 50% (su 16.366, 8.072 le Pensioni per le donne e 8.294 per gli uomini), confermando cosi' ancora una volta quanto sia difficile per le donne accedere alla pensione anticipata per la quale sono chiesti piu' contributi e carriere piu' costanti e motivando ulteriormente la nostra idea della necessita' di forme compensative per i requisiti a pensione come quello dello scomputo di anno per figlio. Colpisce, piuttosto, il dato complessivo sulle Pensioni di vecchiaia piu' che raddoppiate. Le stesse sono passate da 7.224 del primo trimestre 2019 a 16.366 dello stesso periodo nel 2020 benche' i requisiti anagrafici e contributivi siano rimasti gli stessi (67 anni e 20 anni di contributi). Qui le motivazioni possono essere legate solo all'andamento demografico del Paese. In ogni caso, non c'e' dubbio che le Pensioni rimangono un elemento fondamentale del sistema sociale del paese e tanto piu' lo saranno nel futuro, pertanto pur nella complessita' del momento, non dovranno diventare oggetto di scambio ne' essere considerate solo costo come e' purtroppo avvenuto nel passato, ma piuttosto dovranno essere rafforzate per far fronte alle esigenze di protezione sociale sempre piu' pressanti.

Pensioni Quota 100 che stop: i numeri che frenano le uscite anticipate. PENSIONI NEWS

QUOTA 100 PENSIONI frena bruscamente. La crisi del Coronavirus potrebbe cambiare però nuovamente il trend sull'accesso a quota 100 visto che molte aziende alla ripresa piena del lavoro potrebbero fare i conti con crisi e chi avrà la possibilità di un’uscita agevolata dal mercato del lavoro potrebbe farlo. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore "Itinerari Previdenziali, a gennaio, aveva ipotizzato per il 2020 e il 2021 adesioni accolte non superiori a 50mila l'anno considerando che circa l’80% dei potenziali richiedenti avrà almeno il 65% della pensione calcolata con il metodo contributivo e con un anticipo fino a 5 anni perderebbero circa il 10% della pensione, senza considerare il limite imposto dal divieto di lavorare fino al raggiungimento dell'età di vecchiaia che scoraggia chi non può avere un lavoro regolare. Ma, come si diceva, ora le condizioni sono cambiate". Ricordiamo che quota 100 pensioni è al secondo anno e ne è previsto un terzo prima che la sperimentazione finisca. Nei mesi scorsi erano in corso contatti tra governo e sindacati e si era aperto il dibattito sulla riforma pensioni, ma l'emergenza coronavirus ha bloccato tutto. 

 

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