Viaggi

Tra green, arte, buon cibo e cultura annoiarsi in Svizzera è impossibile

Eduardo Cagnazzi

Lo stile elvetico contagia il turismo. Per ogni segmento c'è un susseguirsi di appuntamenti.

Cosa contraddistingue le città della patria del green? Esiste un stile di vita elvetico? Di sicuro le città sono accomunate dalla qualità della vita, dalle adeguate infrastrutture e dalla valorizzazione delle offerte culturali. Non ultima, la fruizione degli spazi verdi. Svizzera Turismo ha selezionato nove testimonial e più di 120 esperienze per conoscere le città da una prospettiva diversa: quella di chi le frequenta abitualmente perché ci abita o perché qui viene a studiare e a lavorare. Ci sono città che paiono studiate apposta per chi ama l’arte e l’architettura. Altre che, con i loro fiori colorati e le piante tropicali, sembrano piccoli paradisi fuori dal tempo e dallo spazio. E poi ancora, vicoli stretti, finestre decorate, imponenti piazze e parchi sconfinati. Ci sono i laghi, le montagne, le vie per uno shopping esclusivo e quelle in cui tirar mattino. E a braccetto, cultura e musica. Per ogni segmento c’è un susseguirsi di appuntamenti. Dal Lugano Estival Jazz alla Street Parade che, a Zurigo, attrae gli appassionati di techno-music da tutta Europa, dal Fumetto Festival di Lucerna al Buskers Festival di Berna. Annoiarsi è impossibile. In pochi minuti si passa dall’architettura rinascimentale a quella contemporanea, da una passeggiata tra le camelie a un museo ricco di dipinti e di sculture. In coppia o in famiglia, con i bambini o con gli amici, i grandi e i piccoli centri della Svizzera sono tutti da vivere. L’acqua scorre abbondante nelle città svizzere conformando il territorio, le abitudini cittadine e le attività sportive. Con la bella stagione le città si trasformano in vere e proprie “riviere”: in pausa pranzo, dopo il lavoro e nei weekend i “badi” (bagni in tedesco) lungo fiumi e laghi sono un luogo di ritrovo gettonatissimo. L’urban swimming con le sue ritualità e le sue regole per garantire l’incolumità è una vera mania che accomuna cittadini di ogni ceto ed età come testimonia il direttore della Fondazione Beyeler o il sindaco di Berna assidui frequentatori di Reno e Aare o la designer di Lucerna, Franziska Bründler, che ha eletto il Seebad (stabilimento balneare costruito in piena Belle Époque sul lago di Lucerna) uno dei suoi place to be. L’equivalente ginevrino è il Bains des Pâquis, frequentato anche d’inverno per fare una sauna o per un pasto nella buvette con vista lago. Naturalmente laghi e fiumi fanno da cornice ai numerosi eventi che animano le città svizzere in ogni stagione. Si possono navigare a bordo di battelli e moderni motoscafi. Altro comun denominatore delle città svizzere è la mobilità sostenibile che rende spesso superflua la proprietà di un’auto. La rete dei trasporti pubblici è efficiente e capillare, le dimensioni ridotte dei centri urbani e la presenza di piste ciclabili permettono di muoversi anche in bici in tutta tranquillità. Tra i consigli degli insider non mancano quelli legati alla gastronomia e al divertimento notturno al di fuori dei classici circuiti turistici. Il buon cibo, i prodotti a km 0 e la sperimentazione hanno conquistato definitivamente un ruolo da protagonista. Per chi ama poi “mettere le mani in pasta” sono tante le esperienze per cimentarsi in prima persona con le attività che contraddistinguono una determinata località. Nel Centre Horloger di Neuchâtel si può, ad esempio, assemblare in tre ore un orologio meccanico guidati da un mastro orologiaio, mentre a Berna il Centro Paul Klee organizza dei laboratori di disegno per adulti e più giovani. Per gli amanti dell’adrenalina lungo le cime innevate c’è infine il tour in treno con il panoramico Glacier Express e il trenino Rosso del Bernina della Ferrovia Retica.