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Economia
Inflazione, Europa meglio degli Usa. Italia, l’aumento dei prezzi frena a 0,9%

Inflazione, ora preoccupano di più gli Usa. I dati di aprile sul carovita e il confronto con l'Ue

Arrivano buone notizie per l'Europa per quanto riguarda l'inflazione, prosegue la lenta ma costante discesa del carrello della spesa. Anche l'Italia migliora, l'aumento dei prezzi frena a 0,9% ad aprile, meglio dell'1,2% del mese precedente. La lieve decelerazione – rileva l’Istat e lo riporta Il Sole 24 Ore - è l’effetto della prosecuzione su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,9%), dei servizi vari (da +2,3% a +1,8%). L’Istat ha reso anche noti i dati sulle retribuzioni e i contratti: la retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2024 è cresciuta del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo 2024 segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 3,0% rispetto a marzo 2023. L’aumento tendenziale delle retribuzioni è stato del 4,7% per i dipendenti dell’industria, del 2,6% per quelli dei servizi privati e dell’1,6% per i lavoratori della pubblica amministrazione.

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Ma si registra anche l’apparente divaricazione Usa-Ue. L’Eurozona - prosegue Il Sole - in aprile ha riportato un’inflazione annua stimata al 2,4%, stabile rispetto a marzo. L’indicatore core, senza energia, alimentari, alcol e tabacchi, è al 2,7% in discesa dal 2,9% precedente. L’area euro pare in avvicinamento progressivo al target ideale del 2% desiderato dai banchieri centrali per dichiarare successo sull’inflazione. L’indicatore Usa preferito dalla Fed, i prezzi legati ai consumi personali, nell’ultima lettura di marzo ha da parte sua evidenziato un passo del 2,8% a livello core, identico a febbraio ma più del 2,7% atteso. Complessivamente i prezzi sono lievitati del 2,7% a loro volta più del 2,6% previsto. Soprattutto, preoccupa oggi la direzione, rispetto all’Europa: appaiono nuovamente in accelerazione confronto con il 2,5% del mese precedente.






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