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Politica
"Premio del 55% con almeno il 40". Su Affari la nuova legge elettorale
Alberto Balboni Giorgia Meloni

Ok al premierato prima delle Europee? "L'importante è portare a casa l'approvazione della riforma, che poi l'ok a Montecitorio arrivi il 31 maggio o il 15 giugno cambia poco"

 

"Le condizioni tecniche certamente ci sono. Iniziamo il giorno 8 maggio la discussione generale che impegnerà l'Aula circa due settimane. Poi occorrerà vedere se ci saranno anche le condizioni politiche". Con queste parole Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato e relatore della riforma istituzionale che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio a Palazzo Madama, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se ci siano o meno le condizioni per arrivare al primo via libera della Camera al premierato entro le elezioni europee dell'8-9 giugno.

"Come tutti sanno i decreti legge in scadenza hanno la precedenza e il calendario dei lavori dell'Aula verrà deciso dalla conferenza dei capigruppo. L'importante è portare a casa l'approvazione della riforma, che poi l'ok a Montecitorio arrivi il 31 maggio o il 15 giugno cambia poco. Siamo stati cinque mesi in Commissione a lavorare e a discutere il provvedimento che verrà incardinato mercoledì. Non c'è alcun dubbio che verrà approvato e, ripeto, prima o dopo le Europee cambia poco".

Ci saranno importanti modifiche in aula a Montecitorio rispetto al testo uscito dalla Commissione? "Lo stiamo limando, ci sarà un emendamento del governo sull'articolo 4 che modificherà qualche parola. Stiamo parlando di che cosa succede se il premier viene sfiduciato o se si dimette. Nel testo attuale si va immediatamente alle urne se viene votata una mozione di sfiducia motivata, l'unica prevista dalla Costituzione che porta subito allo scioglimento delle Camere. In tutti gli altri casi sarà il premier a decidere se consentire di passare la mano solo per una volta a un altro esponente della coalizione o del partito che ha vinto le elezioni come presidente del Consiglio o se andare subito alle elezioni", sottolinea Balboni.

Poi c'è il tema chiave della legge elettorale che si lega a quello del premierato. "La legge elettorale verrà discussa ed esaminata dal Parlamento dopo la prima lettura, ovvero dopo che il testo sarà stato votato la prima volta da entrambi i rami del Parlamento. Dobbiamo ancora confrontarci sia in Fratelli d'Italia sia nella coalizione, la mia opinione personale è che si possa utilizzare sia il voto di lista, quello per capirci che si usa per Comunali e Regionali, sia l'uninominale. Il premio di maggioranza è assicurato in quanto sarà scritto in Costituzione per garantire la governabilità ma non potrà essere spropositato viste anche le pronunce della Corte Costituzionale a favore della rappresentatività ma anche per nostra volontà politica".

"La mia posizione è quella di un premio di maggioranza del 55% massimo purché si superi, come coalizione o partito, almeno il 40% dei voti in modo tale che nella ipotesi più ampia il premio sia del 15%. Una percentuale ragionevole perché il rimanente 85% del Parlamento sarebbe rappresentativo dei voti usciti dalle urne. Si può anche utilizzare il sistema uninominale che era quello delle elezioni provinciali prima dell'abolizione. In quel caso per ogni partito vengono eletti i candidati che prendono la percentuale più alta nei collegi. In ogni caso - conclude Balboni - ci sarà un confronto prima all'interno di Fratelli d'Italia, poi con alleati della maggioranza di Centrodestra e poi anche come abbiamo dichiarato anche con i partiti delle opposizioni per cercare il massimo della condivisione possibile".






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