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Economia
Le mosse del governo su lavoro e sussidi: "2,8 miliardi nel dl Coesione"
Angelo Maria Perrino e Marina Elvira Calderone. Foto: Nick Zonna 2023

Lavoro, Calderone: "Dl Coesione mette a disposizione 2 mld e 800 mln"

"Due miliardi e 800 milioni messi a disposizione per la parte lavoro del Decreto Coesione appena approvato, più quelle per la riconversione delle competenze dei lavoratori delle grandi aziende in crisi". Così Marina Calderone, ministra del Lavoro, in un'intervista al Messaggero. "Sono fondi gestiti dal Ministero del lavoro, frutto di scelte importanti, coerenti con la strategia che ho adottato fin dall'inizio e che sta dando risultati - evidenzia Calderone -. Le rilevazioni Istat confermano l'occupazione in costante crescita. Siamo al nuovo record del 62,1 per cento di occupati, pari a 425mila lavoratori in più rispetto all'anno scorso, col tasso più basso di disoccupazione da 16 anni, dopo la crisi Lehman. È sceso in un anno dal 7.9 per cento al 7.2, e il trend è in diminuzione".

C'è chi sostiene che l'aumento dell'occupazione dipende dall'economia in crescita: per Calderone, "certamente esiste una correlazione, che tra l'altro non riguarda solo l'Italia, ma la strategia è quella di approfittare al massimo delle opportunità offerte dal momento attuale, non disperderle e indirizzarle. Quello che stiamo facendo è portare al lavoro le categorie che ne erano rimaste ai margini, quelle sulle quali storicamente abbiamo i maggiori ritardi rispetto al resto d'Europa: giovani e donne, di qualsiasi età".

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Insomma, rivendica la ministra, "facciamo crescere la buona occupazione: i contratti a tempo indeterminato, le nuove imprese, il lavoro autonomo e le libere professioni. I fatti ci stanno dando ragione: aumenta in modo consistente il lavoro stabile e quello autonomo, diminuiscono i contratti a termine. Quando sento parlare di lotta al lavoro precario e di precariato, specie giovanile, mi dico che è esattamente quello che stiamo facendo. Con azioni concrete e non a parole. Sono convinta che si debba applicare davvero il dettato costituzionale per cui la Repubblica italiana è fondata sul lavoro. E non sul sussidio". Dito puntato sul Rdc: "Ha inciso molto il peso dei sussidi a pioggia privi di una strategia di politiche attive per il lavoro. Il reddito di cittadinanza si è dimostrato fallimentare ai fini della nuova occupazione e dell'uscita dalla povertà".

E ancora: "I sussidi, o aiuti, senza stretta correlazione con misure efficaci di accompagnamento al lavoro, non producono stimoli alla ricerca di nuovo lavoro. Questo ci dice l'esperienza del Rdc. Al contrario, l'introduzione di due misure, l'Adi (Assegno di inclusione) e l'Sfl (Sup-porto per la formazione e il lavoro), ha creato le condizioni per sbloccare o invertire questo trend". "Gestire in modo efficace l'incrocio tra domanda e offerta di lavori - puntualizza ancora Calderone - richiede un solido coinvolgimento di tutti gli attori del mondo del lavoro, perché possano condividere strategie e informazioni attraverso procedure che utilizzino le migliori tecnologie. Questa è l'esperienza che stiamo facendo con la piattaforma per il Sistema di inclusione sociale e lavorativa".






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