A- A+
Esteri
Israele, Hamas chiede la fine dei combattimenti. Arresti nelle università Usa
Immagini dal fronte

Media: Hamas chiede fine incondizionata dei combattimenti

Il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, avrebbe sottoposto alcune richieste specifiche ai mediatori egiziani nel negoziato con Israele. Lo dice l'emittente israeliana Channel 12 citando fonti anonime di Hamas. Secondo l'emittente, Sinwar chiede la garanzia della fine della guerra e "un impegno scritto per la fine incondizionata dei combattimenti". Inoltre il capo di Hamas vuole specifiche garanzie sui materiali che non saranno ammessi a Gaza per la sua ricostruzione. Presumibilmente, sostiene la tv israeliana, questo servirebbe a garantire che Hamas sia in grado di ricostruire i suoi tunnel e altre infrastrutture militari. 

Guerra, gelo di Hamas sulla proposta di pace. Proteste negli atenei americani 

Non s'arresta la guerra in Medio Oriente tra Israele e Gaza.  Hamas ha fatto sapere che la risposta per una possibile tregua è "negativa". Intanto continuano le proteste degli atenei americani. La polizia ha sparato proiettili di gomma e al peperoncino contro manifestanti alla University of Arizona, durante le manifestazioni di gruppi di filo-palestinesi e filo-israeliani. Le forze dell'ordine sostengono di aver fatto un "uso minimo" di munizioni al peperoncino e di gomma e hanno indossato attrezzature tattiche di sicurezza per disperdere la folla. "Non avevano altra scelta se non quella di adottare misure significative di fronte alle azioni pericolose di centinaia manifestanti", ha dichiarato il presidente dell'ateneo Robert Robbins. Decine di arresti in altre proteste dal Texas al New Hampshire e alla California, dove si sono registrati anche diversi feriti. La polizia è entrata nel campus Ucla a Los Angeles.

LEGGI ANCHE: Guerra Israele e la coalizione del genocidio, l'Occidente fa la doppia morale

Usa, ancora proteste per Gaza: proiettili di gomma contro gli studenti all'Università dell'Arizona

Centinaia di studenti sono stati arrestati nei campus universitari di tutti gli Stati Uniti questa settimana ma i consiglieri di Joe Biden ritengono che le tensioni, sul sostegno degli Stati Uniti a Israele nella guerra a Gaza, si spegneranno presto e che non vi sia né la necessità né un vantaggio per il presidente Usa di intervenire in modo più diretto. Il tutto mentre Donald Trump cerca di dipingere le proteste nei campus come una responsabilità politica del probabile avversario alle prossime presidenziali di novembre. Per ora, Biden sta assumendo un atteggiamento distaccato nei confronti dei disordini e non ha intenzione di intensificare il suo coinvolgimento nell'escalation degli scontri tra polizia e manifestanti, hanno detto la Casa Bianca e i consulenti della campagna, anche se Trump cerca di trarre vantaggio dalla questione. Il punto di vista di Biden è che spetti ai leader universitari decidere come affrontare le manifestazioni nei campus che stanno emergendo come l'ultimo punto critico nella corsa presidenziale, hanno detto i consulenti. "È un pericolo per il presidente poiché le proteste diventano più volatili e altri democratici iniziano a parlare apertamente", scrive The Washingon Post.

gazaImmagini dal fronte
 

proteste columbia 05

 

proteste columbia 02

 

Intanto la camera bassa del Parlamento americano ha approvato un disegno di legge volto a combattere l'antisemitismo mentre le proteste filo-palestinesi non si fermano. Il provvedimento - spinto dal repubblicano e presidente della Camera Mike Johnson ma votato anche da democratici - è passato con 320 voti favorevoli e 91 contrari. Il disegno di legge, intitolato Antisemitism Awareness Act, imporrebbe al Dipartimento dell'Istruzione di adottare l'ampia definizione di antisemitismo utilizzata dall'International Holocaust Remembrance Alliance, un gruppo intergovernativo, per far rispettare le leggi contro la discriminazione. Intanto più di 1.300 persone sono state arrestate durante le proteste filo-palestinesi avvenute in almeno 40 campus universitari negli Stati Uniti nelle ultime due settimane. Quasi 300 persone sono state arrestate martedì notte alla Columbia University e al City College di New York. Ma cosa succede nei campus nelle ultime ore? Ecco una piccola panoramica riscostruita da Asknews. 

UCLA, LOS ANGELES

Un video dall'elicottero mostra una grande folla di persone nel campus dell'UCLA a Los Angeles, ore dopo che le troupe giornalistiche hanno sentito l'ordine della polizia di disperdersi: grandi forze di polizia, in tenuta anti sommossa, sono pronte a entrare in azione sulla manifestazione pro Palestina presso l'Università della California (UCLA) compresa di tendopoli allestita da chi protesta. Più di mille manifestanti si sono radunati nel campus universitario e ribattono che non hanno intenzione di lasciare il sito. Diversi agenti di sicurezza si sono avvicinati all'accampamento, barricando il percorso in Dickson Plaza verso il North Campus. Successivamente, hanno interrotto il loro movimento verso i manifestanti dopo che questi avevano iniziato a sedersi e a rinforzare le barricate.  Graeme Blair - professore associato di scienze politiche in una dichiarazione riportata dal giornale universitario Daily Bruin - ha detto che i professori all'interno dell'accampamento "progettano di essere arrestati insieme con gli studenti che non hanno fatto altro che parlare di genocidio in corso in Palestina".

USC, LOS ANGELES

Più calma, apparentemente, la situazione all'Università della California del Sud. Nelle ore precedenti il campus ha temporaneamente chiuso i suoi ingressi e ha affermato che "manifestanti non affiliati all'USC" stavano protestando a un incrocio adiacente. Successivamente i manifestanti che avevano manifestato hanno lasciato l'area e "il campus è nuovamente aperto a studenti, personale, docenti e ospiti registrati", si legge sul profilo Twitter dell'università.

COLUMBIA UNIVERSITY, NEW YORK

Dall'altra parte degli Stati Uniti, alla Columbia University di New York, al centro delle proteste di questi giorni, la direzione dell'università ha deciso di chiudere il campus e passare all'insegnamento digitale per il resto del semestre, secondo NBC News, dopo che ieri la polizia è entrata nell'edificio della Hamilton Hall, occupato dagli studenti. In queste ore un proiettore, situato nella strada appena fuori dal campus, illumina e proietta sulla Hamilton Hall - approfittando dell'oscurità - frasi come "attacco per Gaza", "disinvestire adesso" e "gli studenti dicono Palestina libera". Altre frasi prendono di mira l'università con messaggi come: "La Columbia finanzia il genocidio". I manifestanti si sono radunati intorno, mentre gli agenti stavano a guardare. La polizia è entrata ieri sera nella Hamilton Hall e l'ha liberata dai manifestanti che ne avevano preso il controllo.

ITY COLLEGE, NEW YORK

Gli amministratori affermano che i manifestanti che hanno fatto irruzione in un edificio del City College di New York la scorsa notte "hanno rotto le porte di vetro, graffiato i muri, coperto le telecamere con vernice e saccheggiato la proprietà pubblica". La polizia ha fermato 173 persone nel campus di Manhattan dopo che i manifestanti filo-palestinesi hanno preso il controllo dell'edificio amministrativo della scuola. I primi due manifestanti fermati ieri nei campus universitari di New York City sono comparsi davanti al tribunale notturno di Manhattan circa 24 ore dopo il loro arresto: due uomini sono stati accusati di aggressione a un agente di polizia al City College di New York e uno dei due è stato anche accusato di resistenza all'arresto. Altri cinque manifestanti sono stati citati in tribunale, tutti arrestati ieri sera nell'intervento delle forze dell'ordine. Almeno quattro sono stati denunciati per violazione di domicilio. Il giudice non ha specificato se qualcuno fosse uno studente. Gli arresti al City College sono avvenuti la stessa notte in cui la polizia di New York ha fatto uscire i manifestanti dalla Columbia University e lì ha effettuato più di 100 arresti.

UNIVERSITÀ DEL WISCONSIN-MADISON

I manifestanti filo-palestinesi hanno cominciato a tornare alle loro tende e stanno chiacchierando tranquillamente sul prato mentre si preparano per il quarto giorno di proteste all'Università del Wisconsin-Madison, riporta il giornale studentesco The Daily Cardinal. Ci sono circa 20 tende nel Library Mall. Un gruppo di contro-manifestanti filo-israeliani che in precedenza si erano radunati vicino all'accampamento hanno lasciato il Library Mall. Intanto gli Studenti Associati di Madison (ASM, associazione studenesca del campus) hanno rilasciato una dichiarazione in difesa dei manifestanti nell'accampamento e di condanna della decisione dell'amministrazione UW-Madison di rimuovere l'accampamento.

UT TEXAS, DALLAS

I manifestanti filo-palestinesi dell'Università del Texas a Dallas sono stati arrestati dopo aver allestito un accampamento sulla passerella principale del campus, ha fatto sapere l'università. Gli arresti sono stati effettuati dopo che i manifestanti si erano rifiutati di andarsene, ha detto un portavoce

Guerra Israele, Hamas: "La nostra posizione su ultima proposta di tregua con Israele è negativa"

La posizione del movimento islamista palestinese Hamas sull'ultima proposta di tregua nella Striscia di Gaza, presentata dai mediatori al Cairo e approvata da Israele, e' "negativa". Lo ha dichiarato ieri sera Osama Hamdan, un funzionario di Hamas con sede in Libano, all'emittente libanese "Al Manar". "La posizione negativa non significa che i negoziati si siano fermati. C'e' un tira e molla", ha chiarito in seguito l'ufficio stampa di Hamas. Parlando ad "Al Manar", Hamdan ha anche avvertito che il gruppo islamista abbandonera' i negoziati se Israele lancera' l'operazione di terra - da tempo promessa - a Rafah, la citta' piu' a sud di Gaza, al confine con l'Egitto.

Ieri, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato a Gerusalemme il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Nel corso dell'incontro, riferisce il dipartimento di Stato Usa in una nota, Blinken ha discusso degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco immediato a Gaza come parte di un accordo sugli ostaggi e ha ribadito che e' Hamas a ostacolare il cessate il fuoco. "Il segretario ha discusso del miglioramento nella fornitura di aiuti umanitari a Gaza dopo l'appello del presidente (Joe) Biden e del primo ministro Netanyahu del 4 aprile, e ha ribadito l'importanza di accelerare e sostenere tale miglioramento", si legge nella nota. "Il segretario Blinken ha riaffermato l'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele. Ha inoltre discusso della necessita' di evitare un'ulteriore espansione del conflitto e ha aggiornato il primo ministro sugli sforzi in corso per garantire una pace duratura e sostenibile nella regione. Il segretario ha ribadito la chiara posizione degli Stati Uniti su Rafah", conclude la dichiarazione. 

Da parte sua, secondo quanto rivelato da alti funzionari citati dal sito d'informazione "Walla", il premier Netanyahu ha detto a Blinken che, se Hamas continuera' a chiedere la fine della guerra, Israele non accettera' alcun accordo sul rilascio degli ostaggi e lancera' l'operazione militare a Rafah. Una delle richieste di Hamas e' che nella seconda fase dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sia compreso anche l'impegno di Israele a porre fine alla guerra attraverso un cessate il fuoco permanente. Tuttavia, la proposta presentata al Cairo dai mediatori alla delegazione del movimento islamista includerebbe solo il "ripristino di una pace duratura" nella Striscia di Gaza, senza una formula esplicita che indichi la fine del conflitto. 

Dall'inizio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Gaza, avviate il 7 ottobre 2023 in risposta all'attacco di Hamas contro lo Stato ebraico, e' salito a 34.568 morti e 77.765 feriti il bilancio delle vittime palestinesi, secondo quanto reso noto dal ministero della Sanita' della Striscia, gestito dallo stesso gruppo islamista. Si tratta di dati che non possono tuttavia essere verificati in maniera indipendente e che includono sia vittime civili che membri del movimento islamista. Secondo quanto riferito dalle Idf, nelle operazioni militari a Gaza sono stati uccisi oltre 13 mila miliziani, mentre i militari israeliani morti nella Striscia sono 263. 






in evidenza
Belen, niente Ballando con le Stelle. E Melissa Satta torna in Rai

Tv-Rumor

Belen, niente Ballando con le Stelle. E Melissa Satta torna in Rai


in vetrina
Dazn gonfia ancora gli abbonamenti: il piano annuale costerà quasi 600 euro

Dazn gonfia ancora gli abbonamenti: il piano annuale costerà quasi 600 euro


motori
Tavascan: il nuovo SUV Coupé 100% Elettrico firmato Cupra

Tavascan: il nuovo SUV Coupé 100% Elettrico firmato Cupra

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.