Affari Europei
Aiuti in cambio della firma, il veto di Tsipras al Vertice di Roma
Il premier greco sarebbe intenzionato a firmare la dichiarazione finale del Vertice di Roma sull'Europa a più velocità solo in cambio di aiuti economici
La Grecia sarebbe intenzionata a mettere una riserva sulla dichiarazione sul futuro dell'Unione europea che i capi di Stato e di governo dovrebbero adottare sabato 25 marzo al vertice di Roma. Il primo ministro, Alexis Tsipras, non avrebbe sollevato obiezioni sul contenuto, ma sarebbe pronto a usare la firma sulla dichiarazione di Roma come moneta di scambio nelle trattative sulla prossima tranche di aiuti nell'ambito del programma di salvataggio.
La Grecia verso il veto al Vertice di Roma
I negoziati all'Eurogruppo di ieri non hanno prodotto risultati. "Alcune questioni chiave rimangono ancora aperte", ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, citando i dossier delle pensioni, del mercato del lavoro e della fiscalitá. Secondo una fonte europea, la riserva greca sulla dichiarazione di Roma dovrebbe essere "superata" nei prossimi giorni. La bozza di dichiarazione sarebbe stata limata dopo un'ultima riunione degli sherpa ieri mattina, in particolare nella parte in cui si evoca l'Europa a piú velocita'. Per rispondere alle preoccupazioni dei paesi dell'Est sarebbe stato tolto un riferimento andare avanti insieme "ogni volta che e' possibile".
Atene vuole garanzie sui diritti sociali dei cittadini
Durante i negoziati sulla dichiarazione di Roma sul futuro dell'Ue, la Grecia ha chiesto una modifica del testo per poter dare il suo via libera. "Abbiamo richiesto di inserire una frase sull'acquis (i diritti, ndr) sociali che devono essere preservati in tutti gli Stati membri", spiega una fonte greca. In piu' occasioni in passato il primo ministro greco Alexis Tsipras ha minacciato di usare il veto per ottenere concessioni sul programma di salvataggio, senza mai ricorrervi effettivamente. Dopo le discussioni tra gli sherpa dei governi ieri mattina, il testo della bozza di dichiarazione di Roma e' sostanzialmente "chiuso" e "non dovrebbe essere modificato", dice una fonte europea.
Anche l'Est preoccupato dall'Europa a piú velocitá
Le concessioni fatte alla Polonia e a altri paesi dell'Est sull'Europa a piu' velocita' avrebbe spianato la strada alla firma dei 27 capi di Stato e di governo che saranno a Roma sabato per commemorare i 60 anni dalla firma dei primi trattati. Se la Grecia dovesse insistere con la riserva, e' pronto un piano B: la dichiarazione di Roma dovrebbe essere sottoscritta dai presidenti delle istituzioni comunitarie (Consiglio europeo, Commissione e Europarlamento) e da Italia e Malta che ospitano il vertice del 25 marzo.