Catalogna, separatismi Ue più forti. Nuove mire per Paesi Baschi, Corsica e...
Dai Paesi Baschi alla Corsica. Dalle Fiandre alle Far Oer. Dopo la Catalogna si rilanciano i separatismi d'Europa
Catalogna: il referendum rilancia il separatismo dei baschi
La richiesta da parte dei separatisti baschi di un referendum "concordato", dopo quello che di concordato ha poco e che si è tenuto ieri in Catalogna, segna il rilancio di quello che sembrava l'ormai spento sogno indipendentista dei Paesi baschi. L'altro grande fenomeno centrifugo che per decenni è stato una spina del fianco di Madrid. Sono almeno 80 anni che lo stato centrale spagnolo si trova a fare i conti con il movimento indipendentista basco, che ha scritto letteralmente con il sangue molta della storia contemporanea del paese iberico. baschi erano i cinque terroristi fatti garrotare da Francisco Franco in uno degli ultimi atti della sua dittatura, nel 1974. baschi i protagonisti dell'Operazione Ogro di un anno prima, in cui perse la vita in un'azione spettacolare il ministro franchista Luis Carrero Blanco. baschi, ancora, gli uomini che furono torturati dagli uomini dei Gal il cui caso portò alla fine dell'era Gonzalez. L'indipendentismo basco, all'inizio di tutto, era l'obiettivo del discorso del falangista José Calvo Sotelo quando, nel 1935, affermava: "Fra una Spagna rossa e una Spagna rotta preferisco la prima, poiché si tratterebbe di una breve fase, mentre una Spagna disunita perdurerebbe in quello stato per sempre".
Alle ultime elezioni regionali il 60% dei seggi agli indipendentisti baschi
Alle ultime elezioni regionali, i vari partiti indipendentisti hanno totalizzato quasi il 60% dei seggi. Fra i partiti a base nazionale quello col risultato migliore è stato Podemos, l'unico dichiaratamente a favore dell'indizione di referendum per l'autodeterminazione, portando la percentuale di potenzialmente favorevoli all'indipendenza al 75%. Nonostante questo, quello che dovrebbe essere il principale partito indipendentista, il Partido Nacionalista Vasco o Pnv, ha recentemente siglato un accordo con il partito di maggioranza relativa al Parlamento nazionale, il Partido Popular, il più strenuamente opposto ai desideri di secessione baschi, catalani, andalusi e galiziani. I termini dell'accordo sono oggettivamente imponenti: secondo il quotidiano El Pais, lo Stato spagnolo investirà nei prossimi anni quattro miliardi di euro in infrastrutture e aiuti all'economia. Una cifra immensa per una regione così scarsamente popolata (si parla di quasi duemila euro per abitante) e che è già, dati sul pil pro capite alla mano, la più ricca di Spagna.
Nuove spinte separatiste anche in Corsica, Fiandre e Far Oer
Nel cuore dell'Europa, in Belgio, non si sono mai spente le istanze separatiste delle Fiandre. Bart De Wever, il leader della Nuova Alleanza Fiamminga, il partito separatista della regione, è attualmente il presidente della Camera dei Rappresentanti belga. De Wever rimane convinto che un giorno l'indipendenza delle Fiandre sarà una realtà, con la separazione dall'altra regione del Paese, la Vallonia francofona. Tuttavia, al momento si tratta di un'ipotesi lontana. La Francia ha per decenni combattuto le spinte separatiste della Corsica. Il fallimento del referendum del 2003 per una maggiore autonomia ha di fatto messo a tacere il Fronte di Liberazione Nazionale Corso, il gruppo militante attivo negli anni precedenti. Anche la Danimarca si trova alle prese con il separatismo delle Isole Far Oer. Sebbene le isole godano di un ampio autogoverno, le spinte separatiste rimangono popolari tra gli abitanti dell'arcipelago .