Affari Europei
Elezioni Uk, niente patto nazionale tra Brexit Party e Tory. Farage accusa
Resta a metà il patto non scritto di desistenza del Brexit Party di Nigel Farage a favore dei conservatori di Boris Johnson
ELEZIONI UK: NIENTE PATTO NAZIONALE TRA FARAGE E JOHNSON
Resta a metà il patto non scritto di desistenza del Brexit Party di Nigel Farage a favore dei conservatori di Boris Johnson in vista delle elezioni britanniche del 12 dicembre. Lo ha annunciato, dopo la scadenza dei termini sulle candidature, lo stesso Farage, confermando che il suo partito non si presenterà come già annunciato giorni fa nei 317 collegi occupati da deputati Tory uscenti per non frammentare il voto a vantaggio delle forze pro Remain, ma sarà in pista - a dispetto delle sollecitazioni di Downing Street in circa altre 300 circoscrizioni: incluse alcune in bilico.
FARAGE ACCUSA I TORIES, 'HANNO CHIESTO AI MIEI CANDIDATI DI RITIRARSI'
Nigel Farage accusa i Conservatori di Boris Johnson di avere offerto "lavoro" ai candidati del suo Brexit Party per convincerli a farsi da parte nelle elezioni del 12 dicembre e garantire maggiori possibilità di vittoria ai Tories. Il leader del Brexit Party non ha accusato personalmente Johnson ma ha parlato di un "tentativo concertato da persone che lavorano bene all'interno di Downing Street" di "chiamare al telefono i nostri candidati offrendogli un lavoro se si ritirano". I "lavori" offerti sarebbero dei seggi nella Camera dei Lord, la Camera alta del Parlamento britannico, composta su base non elettiva. "Il sistema -ha affermato ancora Farage in un tweet- è corrotto e fallito". I Conservatori hanno respinto sdegnati le accuse del leader del Brexit Party, negando ogni sorta di patto con i candidati di Farage. "Noi non facciamo patti elettorali, il nostro patto è con il popolo britannico", hanno affermato i Tories. All'inizio di questa settimana, Farage aveva annunciato un patto di desistenza con i Conservatori, rinunciando a presentare candidati del suo partito nei 317 seggi per la Camera dei Comuni attualmente controllati dai Tories. Questo, ha spiegato, per dare maggiori possibilità di vittoria ai Tories ed evitare che la Brexit venga nuovamente bloccata.