Affari Europei

Etichette per i prodotti delle colonie. Israele protesta

Il piano dell'Ue di indicare nelle etichette i prodotti provenienti dalle colonie nei Territori occupati palestinesi "allontana la pace": così, il vice ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Hotovely, si è scagliato contro la misura allo studio di Bruxelles, sostenendo che opera contro la "coesistenza" in Medio Oriente.

"Non colpite l'economia israeliana quando etichettate" i prodotti delle colonie anziché scrivere "Made in Israel", ma "le oltre 10mila famiglie palestinesi che perderanno il lavoro", ha sottolineato l'esponente del Likud, parlando in una conferenza stampa dalla Regione Industriale di Barkan, in Cisgiordania.

"Chiunque voglia la coesistenza in Medio Oriente" dovrebbe opporsi a questa proposta "discriminatoria" nei confronti dello Stato ebraico, ha sostenuto Hotovely, ricordando che "ci sono oltre 200 dispute territoriali nel mondo, ma l'Ue si focalizza su Israele, questo e' discriminazione, boicottaggio". "Etichettare allontana la pace", ha affermato, sottolineando che i primi a pagarne le conseguenze saranno proprio i palestinesi che lavorano negli insediamenti ebraici.

Il problema è che il governo di Gerusalemme ha incentivato l'insediamento in territori a maggioranza palestinesi di colonie, suscitando l'ira dei residenti che si sentono 'espropriati' della loro terra. Il governo Netanyhau, nonostante le rimostranze internazionali anche da parte di Washington, ha dato il via alla costruzione di nuove abitazioni per coloni, soprattutto in Cisgiordania.