Affari Europei
Europee, Weber capogruppo Ppe. Cena tra leader sulle nomine: niente Italia

Plenkovic e Karins per il Ppe, Rutte e Michel per l'Alde, Sanchez e Costa per i socialisti: ecco i 6 leader che tratteranno sulle nomine Ue
Europee, Weber rieletto presidente del Ppe al Parlamento Ue
Il tedesco Manfred Weber è stato rieletto presidente del gruppo dei popolari del Parlamento europeo, con "un forte mandato, che dimostra la fiducia nella sua leadership e l'unità del gruppo". Lo comunica su Twitter il Ppe. Con 179 deputati, il gruppo del Ppe è la principale forza politica del Parlamento. Weber è candidato alla presidenza della Commissione europea per il Ppe.
Nomine Ue, venerdì sei premier negoziatori a cena a Bruxelles
Dovrebbero fare, si spera, un passo avanti venerdì prossimo i complessi negoziati in corso per le nuove Nomine dei vertici delle istituzioni Ue, i futuri presidenti della Commissione, del Consiglio europeo e della Bce, e il nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune. Venerdì, appunto, si ritroveranno a cena a Bruxelles, ospiti del premier belga uscente Charles Michel, i sei primi ministri designati dai tre partiti politici europei più importanti (Ppe, Socialista e Liberale) come "coordinatori" per negoziare fra loro i candidati alle nuove Nomine. I sei primi ministri coordinatori sono il croato Andrej Plenkovic e il lettone Krisjanis Karins per il Ppe, l'olandese Mark Rutte e lo stesso Charles Michel per i Liberali, e poi lo spagnolo Pedro Sanchéz e il portoghese Antonio Costa per i Socialisti. I negoziati, per ora, sono quasi fermi alla serata del 28 maggio, quando il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dei Ventotto ha respinto la richiesta del Parlamento europeo di designare il candidato alla guida della Commissione solo fra gli "Spitzenkandidat" (candidati capilista) indicati dai partiti politici europei prima delle elezioni. Lo stesso vertice Ue si era impegnato, sebbene non in modo formale, a rispettare la parità di genere, designando fra i candidati ai quattro posti di vertice almeno due donne.