Affari Europei

Finlandia, governo di coalizione con gli euroscettici. Incognita Grecia

Ormai è certo: la Finlandia va verso un governo di coalizione con gli euroscettici dei Veri Finlandesi. Il primo ministro in pectore, il miliardario Juha Sipila, ha annunciato un esecutivo con due partiti di destra. L'interrogativo più grande? La posizione nei confronti di un ipotetico nuovo piano di salvataggio europeo a favore della Grecia.

Sipila, che ha vinto le elezioni del 19 aprile, ha dunque scelto di rivolgersi ai due partiti che hanno ottenuto rispettivamente il secondo e il terzo miglior risultato alle urne. "Trovare la soluzione non era facile" ha detto parlando con la stampa. "Avevo molte possibilià ma questa era l'opzione migliore. La più grande sfida che siamo chiamati ad affrontare è quella della nostra situazione economica, e in queste congiuntura occorre una coalizione forte che sia in grado di fare le riforme". Insieme i tre partiti della coalizione di governo possono contare su 124 seggi dei 200 totali del parlamento.

Sipila ha dunque scelto di provare ad avere un governo forte per approntare le riforme necessarie senza troppi ostacoli. Così l'imprenditore miliardario si prepara a governare con i Veri Finlandesi di Timo Soini, che diventerebbe così il secondo movimento euroscettico a entrare in una compagine di governo in Scandinavia, dopo il Partito del progresso in Norvegia. D'altra parte il momento per la Finlandia non è dei migliori, soprattutto dal punto di vista economico. Helsinki viene da tre anni di recessione e solo quest’anno, stando alle ultime previsioni della Commissione europea, rivedrà una timida crescita (+0,3%), che è peraltro il peggior risultato in Europa escludendo Cipro.

Una situazione difficile dovuta, tra l'altro, al declino di Nokia e alla crisi dell'industria del legno e della crta, nonché a fattori congiunturali come la flessione dell'economia russa, da sempre principale sbocco dell'export finlandese. I conti pubblici sono costantemente peggiorati e i dati sull'occupazione si sono fatti preoccupanti. Sipila ha dunque scelto di cercare di avere un governo forte per riuscire prendere decisioni importanti.

Il problema sarà però trovare un punto di incontro tra le diverse anime della coalizione. Il capitolo più spinoso nell'immediato è la posizione sulla Grecia. Bisognerà capire come comportarsi, specialmente considerando l'ingresso nella coalizione degli euroscettici, a proposito di un ipotetico nuovo piano di salvataggio europeo nei confronti della Grecia, considerando che nel 2011, quando già il partito arrivò secondo alle elezioni, non accettò di entrare in una coalizione di maggioranza proprio perché si opponeva fermamente agli aiuti ad Atene. Il compito di Sipila non sarà per niente semplice.